domenica 9 marzo 2008

Tripodi: mie riflessioni a caldo


  1. La decisione del Tribunale per il riesame di Perugia, che ha revocato il provvedimento restrittivo a carico di Tripodi, per illegittimità del provvedimento, ci conferma che dobbiamo avere fiducia nella magistratura. Certo, la decisione di emettere una ordinanza di custodia cautelare in carcere sulla base di indizi assolutamente inesistenti aveva messo a dura prova la fiducia e anche la credibilità di una certa magistratura. Non avevamo alcun dubbio sulla onestà dell’amico Tripodi e non ci sorprende oggi questa sentenza che praticamente smonta il teorema accusatorio messo in piedi dal Gip.

  2. Le dichiarazioni dei Presidenti Loiero e Bova sono tardive e arrivano quando il quadro indiziario e’ stato chiarito dalla stessa magistratura. Dopo aver collaborato con Tripodi per diversi anni, e dopo aver vissuto sul campo una stagione politica terribile per le varie vicende che si sono succedute in Calabria dal 2005 in poi, una dichiarazione di fiducia sulla correttezza di Pasquale avrebbero dovuto farla ante e non post provvedimento di scarcerazione, così come ha fatto l’On. Borrello che si è esposto subito in favore di Tripodi. Evidentemente sono stati condizionati anche loro da un clima preparato ad arte per non consentire la candidatura al Senato di un esponente politico che per come aveva lavorato in questi anni, avrebbe preso il quorum solo con i voti della provincia di Reggio.

  3. Il gruppo dell’Udeur è rimasto compatto e non abbiamo subito malgrado lo tsunami che si è abbattuto su di noi significative defezioni. Proprio in queste ore ho preso coscienza della forza di popolo che in nostro gruppo rappresenta. La marea di gente che ci ha espresso solidarietà e vicinanza in questi lunghi e difficili giorni mi ha commosso. E’ venuta fuori la connotazione popolare di un gruppo che si e’ caratterizzato per essere fortemente radicato in provincia ma soprattutto è unito da solidi legami di amicizia e affetto e si muove sulla direttrice di valori che sono un collante inossidabile.

  4. Se penso che il PD i posti al Parlamento li ha messi in vendita a 100 mila euro ciascuno, mi chiedo dove è andata a finire l’anima di questi due grandi partiti di massa. E mi chiedo come fanno a rimanere vicini ad un partito elitario i grandi esponenti politici che il 14 ottobre si sono spesi per la costruzione del PD. A loro consentitemi di appellarmi affinché si uniscano a noi per ridare dignità e rappresentanza ad una provincia che oggi è messa sotto scacco da decisioni che ai più appaiono cervellotiche. E mi riferisco alle candidature calate dall’alto nel PD ma anche nel PDL che sono sradicate dal territorio e poco rappresentative dei tanti problemi che oggi invece devono essere affrontati. Si e’ voluta penalizzare una provincia e un popolo che invece ha dimostrato grande forza e grandi capacità. Saremo sempre antagonisti di questa classe dirigente che rappresenta oggi il PD su scala regionale.

  5. A coloro che oggi mi chiedono cosa faremo dopo l’uscita dall’Udeur, a tutti do l’appuntamento a venerdì prossimo dove al Cedir raduneremo il nostro popolo, e non solo gli eletti o i dirigenti ma anche i semplici aderenti e in generale tutti i nostri sostenitori: sono consapevole che ci hanno fatto pagare un prezzo altissimo impedendo con questa inchiesta la candidatura al Senato di Tripodi; ma questa ingiustizia subita ci ha dato maggiore vigore e ci porterà ad impegnarci ancora di più. In quella assise stabiliremo il percorso futuro del nostro movimento. Avevamo detto subito dopo le dimissioni di Prodi che la strada che intendevamo seguire andava verso la costituzione di un grande centro, di una grande forza dei moderati e dei popolari. Lavoreremo subito dopo le elezioni per creare le condizioni affinché tutti coloro che si riconoscono in questi valori possano risiedere sotto la stessa casa e lo stesso tetto. Venerdì sarà giusto un anno dal congresso che ha portato alla mia elezione.

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