martedì 11 marzo 2008

La stampa sul caso Tripodi


Un arresto illegittimo che fa discutere
Non ha peli sulla lingua l'ex segretario provinciale dell'Udeur reggino, Paolo Roberto Mallamaci.
Dopo aver guidato il partito provinciale in maniera encomiabile durante i 23 giorni di "sbandamento" a causa della prigionia dell'On. Pasquale Tripodi, mantenendo i nervi saldi e la compattezza del gruppo, adesso va all'attacco!
Dopo che il Tribunale della Libertà di Perugia, sconfessando l'azione del pubblico ministero Antonella Duchini e del Gip Marina De Robertis sull'arresto di Pasquale Tripodi, per "illegittimità del provvedimento", Mallamaci è pronto a ripartire.
Attacca il presidente della Giunta calabrese, On, Agazio Loiero, il presidente del consiglio regionale, On. Giuseppe Bova e il segretario del Partito Democratico in Calabria, On. Marco Minniti.
"Ancora rappresentiamo una forza di dimensioni notevoli, altro che quel Partito democratico maldestramente rappresentato in Calabria da Marco Minniti", sbotta l'ex segretario.
E continua: "Sulla vicenda di Pasquale mi hanno ferito di più i comportamenti di Loiero e Bova. Hanno sbagliato su ogni cosa, perchè, dopo aver collaborato con Pasquale Tripodi pure nei periodi particolarmente caldi come l'omicidio Fortugno, hanno impiegato un secondo a scaricarlo. Avrebbero dovuto rilasciare dichiarazioni di correttezza politica, come ha fatto Antonio Borrello. Invece, dopo l'arresto, hanno fatto come gli struzzi. Anche se Bova, devo dire, è stato vicino alla famiglia di Pasquale: un gesto importante, ma piccolo".
Mallamaci si sofferma poi sull'arresto dell'On. Tripodi: "Il provvedimento di custodia cautelare che ha riguardato Pasquale Tripodi ha avuto una forte connotazione politica, fatto solo per ostacolare la sua candidatura al Senato. E' chiaro. Anche se chi crede nella Giustizia e nella Magistratura come noi, non nutriva dubbi sull'esito positivo del pronunciamento del Tribunale della Libertà perugino. Invece non bisogna credere in Loiero, per esempio, con il quale Pasquale Tripodi, da assessore al turismo, aveva iniziato un percorso importante per la provincia di Reggio Calabria. Ora il territorio si trova sguarnito nei posti chiave della Giunta regionale. E questa è un'altra pesante responsabilità del Governatore che, adesso, si trova scaricato persino da Marco Minniti. Ora potrà rendersi conto che certi valori non possono essere demandati ad altri".
Parla anche delle prossime elezioni politiche: "Ci hanno contattato in molti, ma gli avvoltoi non si sono resi conto che non c'è nessuna carogna sulla quale catapultarsi. La preda è viva e vegeta".
Conclude invitando tutti alla grande festa organizzata dal gruppo ex Udeur per festeggiare Pasquale Tripodi e riprendere il cammino.
L'appuntamento è al cinema Odeon, per venerdì 14 marzo, alle ore 17.00.
Intanto anche l'On. Pasquale Tripodi ha definito "una porcata" il suo arresto di 23 giorni. E' tornato a casa, dai suoi affetti più cari e dai veri amici. E' sereno, ma molti dubbi lo assalgono: "Non mi convince l'indagine. Tutto è basato su una sola intercettazione dove due persone parlano di me , ed un'altra nella quale si presume che stiano riferendosi alla mia attività. Non mi pare una ragione sufficiente per mettere in carcere una persona perbene. E poi la tempistica: sono stato iscritto nel registro degli indagati dalla primavera del 2007; il 5 febbraio il pm ha formulato la richiesta di arresto ed il 6, cioè dopo solo 24 ore, è stasta accolta dal Gip. Per poi essere eseguita con l'arresto il 13. Mi sembra strano. Sta di fatto che l'arresto è arrivato in coincidenza della mia possibile candidatura al Senato".
Per quanto riguarda la presa di distanza del segretario dell'Udeur Clemente Mastella, ha precisato: "Questa è una cosa che mi ha ferito molto. Due giorni prima ero a Ceppaloni, ospite di Mastella. Mi aveva pregato di correre con lui al Senato, in un posto blindato per essere eletto. Credevo che tra noi ci fosse anche un rapporto di amicizia. Ho capito che non è così. Sono stato lasciato solo. Adesso non ho rapporti con Mastella nè con l'Udeur. Sono fuori dal partito, ma perchè me ne sono andato io, non perchè lo abbiano deciso altri".
E sul governatore Loiero: "Ha fatto bene a levarmi le deleghe, era un atto dovuto, ma non mi è piaciuta la presa di distanza netta, perchè conosceva la mia lealtà e la mia professionalità che gli ho sempre dimostrato con il mio lavoro. Lui non avrebbe dovuto avere dubbi sul mio conto, come ha fatto Antonio Borrello".
E sul suo futuro: "Continuerò a fare il consigliere regionale. Mi iscriverò al gruppo misto e riprenderò a lavorare con ancora più determinazione di prima".Si, ma i danni dell'arresto ingiusto e della mancata elezione al Parlamento, chi li pagherà? Qualcuno dovrà pur pagare

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