Cinema Odeon: oltre mille persone strette intorno a Pasquale.
Il discorso di Mallamaci
Carie amiche e cari amici, dove eravamo rimasti? L’11 febbraio a Pellaro, in un comitato provinciale che in quella sede non esitai a definire tra i più difficili e combattuti della mia gestione, poiché ci ritrovammo come sicuramente ricordate molti di voi, a prendere alcune decisioni importanti, che in ciascuno dei presenti allora, provocarono crisi di coscienza e un profondo travaglio interiore. Era stata decisa in quella assise , la candidatura di Pasquale al Senato e ci stavamo preparando,uscendo dal centro civico di Pellaro, ad una campagna elettorale difficile ma entusiasmante che sicuramente sarebbe stata coronata dalla elezione in Parlamento del nostro leader pasquale Tripodi. Uscendo da li’ subito mettemmo tutti in moto le nostre macchine elettorali per conseguire il massimo successo possibile, pur nella difficoltà di far capire al nostro elettorato un cambio delle alleanze che fino a quel momento avevamo sostenuto. Infatti nel suo articolato intervento di chiusura, Pasquale ci comunicò cge da lì a poche ore si sarebbe dimesso da Assessore Regionale, perché non avrebbe potuto tenere due linee di condotta diverse a Reggio e a Roma. Tutto era deciso ormai e si trattava di una scelta di non ritorno.
L’entusiasmo di quella giornata è stato raggelato la mattina del 13 febbraio,allorquando ci siamo svegliati sotto il peso di un fardello pesantissimo e la notizia arrivò a tutti noi in un baleno. Un pugno allo stomaco, un senso di oppressione, la mancanza di respiro, gli occhi inumiditi dal pianto, sentimenti di inquietudine, incredulità,sconforto e rabbia, tutte queste sensazioni si sono unite alla sofferenza quasi fisica per la notizia che avevamo appreso. Ma quella terribile nuova, l’ordine di custodia cautelare firmato ai danni di Pasquale ha avuto però in noi un effetto strano, quasi dirompente. Quella notizia ha risvegliato e mobilitato le coscienze di quanti lo hanno conosciuto e stimato e hanno creduto sempre in lui e sono qui anche stasera a testimoniargli,affetto,vicinanza e stima.
Nelle ore successive si è scatenata una vera e propria gara di solidarietà di tanti amici di Reggio e non solo, tutti corsi a stringersi intorno a Lucia e a quelle ormai due signorinelle che rispondono al nome di Paola ed Eleonora. Da ogni angolo della provincia, chi non è potuto venire ha telefonato, ma a San Leo la casa di Pasquale è diventato un luogo di pellegrinaggio con centinaia di persone che in silenzio e costernati si sono stretti intorno alla famiglia. Una vera e propria processione di affetto, di stima, una testimonianza mai vista nel passato e che non avrà eguali nel futuro semmai e speriamo di no, a qualcuno dovesse capitare di essere vittima di una enorme ingiustizia.
La vicenda giudiziaria dopo 23 giorni si è conclusa felicemente. La decisione del Tribunale per il riesame di Perugia, che ha revocato il provvedimento restrittivo a carico di Tripodi, per illegittimità del provvedimento, ci conferma ancora una volta, che dobbiamo avere fiducia nella magistratura. Certo, la decisione di emettere una ordinanza di custodia cautelare in carcere sulla base di indizi assolutamente inesistenti aveva messo a dura prova la fiducia e anche la credibilità nei confronti di detta istituzione. Ma poiché non avevamo alcun dubbio sulla onestà dell’amico Tripodi oggi non ci sorprende questa sentenza che praticamente smonta il teorema accusatorio messo in piedi dal Gip.
Nelle ore successive al 13 febbraio, ci siamo mobilitati per trovare conforto e tutela nella politica. Chi vi parla ha contattato più volte Mastella e gli componenti della direzione nazionale dell’Udeur,senza alcun risultato. Del Mese, Di Stefano, Sganga, si erano volatilizzati. In tarda mattinata ho avuto modo di parlare con Picano, al quale ho chiesto di fare da tramite con il caro Clemente affinché assumesse una posizione chiara per tutelare la dignità umana e poi politica nei confronti del nostro leader, del Suo amico Pasquale Tripodi. Eravamo convinti che dopo aver dimostrato alla moglie, alla signora Lonardo solo qualche settimana prima, solidarietà convinta e calorosa, egli avrebbe fatto lo stesso,ora che noi avevamo bisogno di Lui. La risposta sconcertante che abbiamo ricevuto è stata la seguente:
''Loiero sa bene che Pasquale Tripodi - che ci auguriamopossa al piu' presto chiarire la sua estraneita' alle accuse contestategli - datempo era distante dal Partito e che la segreteria nazionale dei Popolari-Udeurnon lo ha mai indicato a ricoprire le deleghe di assessore cui lo ha chiamatodirettamente e autonomamente lo stesso Governatore della Calabria''. A questo punto, dopo lasomma di vicende che hanno riguardato quasi tutti i Partiti, riteniamo opportunoche il Presidente Loiero compia un gesto di generosita' dimettendosi, dandocosi' ai cittadini calabresi la possibilita' di andare a nuove elezioni e dilegittimare un nuovo governo regionale''.
Di Mastella non fatemi parlare, non voglio più parlare, ed oggi solo nominarlo è come sparare sulla CRI. Ha dimostrato di essere un piccolo e abietto uomo oltre che un politico sprovveduto. E se oggi è caduto in disgrazia, forse qualche fulmine o qualche saetta partita da questa provincia è arrivata a destinazione. In quelle ore in cui tutti prendevano le distanze da Pasquale, come se non lo avessero mai visto, conosciuti, stimato, ma Pasquale chi?, dicevano a piazza Italia, una sola chiara e forte voce si è alzate a difesa della sua onorabilità, insieme alle nostre ben più flebili.
“Nel frattempo, però, un minimo di ragionamento è opportuno farlo. Decisamente torto, sul piano politico, hanno tutti coloro i quali dopo tre anni di legislatura prendono le distanze dall’assessore Pasquale Tripodi, quasi non l’avessero mai conosciuto, stimato, scelto come compagno di viaggio affidandogli deleghe regionali importanti e, nel caso dell’Udeur, pronti a proporre l’elezione al Parlamento. Qui oltre alla bugia c’è un cinismo che fa a fette l’umanità di ogni individuo e che ci deve indurre a riflettere su quanto di grave sta accadendo nel mondo politico. Da anni l’Udeur, da un lato, e il presidente Loiero, dall’altro, hanno individuato nelle capacità di Tripodi una sintesi d’impegno politico ed amministrativo nella regione Calabria. Prendere le distanze ora, in questo momento critico per lui, cui personalmente auguro, di cuore, che possa dimostrare la sua estraneità dalle accuse che gli muove la magistratura, è quantomeno osceno sul piano umano”. “Ma sul piano politico un comportamento del genere non può passare inosservato, perché tradisce un’irresponsabilità, di chi lo pone in essere, i cui costi si vorrebbero scaricare sulle persone che, per un motivo o per l’altro, finiscono nella rete della magistratura inquirente e che, però, e questo non è mai superfluo ricordarlo, sono innocenti fino a quando non vi sia una sentenza di condanna.”
Grazie Toto’, grazie a nome di tutti noi, perché hai dimostrato di avere notevoli attributi politici e umani e lo hai fatto sapendo che te l’avrebbero fatta pagare, a Vibo, a casa tua dove stai per partecipare in una competizione elettorale che ti auguriamo con tutto il nostro immenso cuore di vincere. Per questo le dichiarazioni che abbiamo sentito dopo la remissione in libertà da parte di altri autorevoli esponenti regionali, ci sembrano tardive perché arrivano quando il quadro indiziario e’ stato chiarito dalla stessa magistratura. Dopo aver collaborato con Tripodi per diversi anni, e dopo aver vissuto sul campo una stagione politica terribile per le varie vicende che si sono succedute in Calabria dal 2005 in poi, una dichiarazione di fiducia sulla correttezza di Pasquale avrebbero dovuto farla ante e non post provvedimento di scarcerazione, così come ha fatto l’On. Borrello. Evidentemente sono stati condizionati tutti da un clima preparato ad arte per non consentire la candidatura al Senato di un esponente politico che per come aveva lavorato in questi anni, sarebbe stato eletto solo con i voti della provincia di Reggio
Il gruppo dell’Udeur è rimasto compatto e non ha subito malgrado lo tsunami che si è abbattuto, significative defezioni. I sindaci, gli amministratori comunali e provinciali, i dirigenti di partito hanno moltiplicato lo sforzo nei vari luoghi dove sono stati impegnati per far valere le ragioni dello stare assieme, per evitare fratture e divisioni, per tenere unite le sezioni. Insieme abbiamo deciso di sospenderci dal partito e di rimarcare le distanze da questo uomo ingrato, e insieme abbiamo deciso di non assumere decisioni politiche fino a quando tra di noi non fosse ritornato Pasquale. Vedete, proprio in queste ore ho preso coscienza della forza di popolo che in nostro gruppo rappresenta. La marea di gente che ci ha espresso solidarietà calore e vicinanza in questi lunghi e difficili giorni mi ha commosso. E’ venuta fuori la connotazione popolare di un gruppo che si e’ caratterizzato per essere fortemente radicato in provincia ma soprattutto è unito da solidi legami di amicizia e affetto e si muove sulla direttrice di valori che sono un collante inossidabile. Oggi siamo rimasti gli unici a poter organizzare manifestazioni splendide come questa, perché abbiamo una anima pura e siamo l’unica vera grande forza popolare .
Vedete infatti cosa succede nelle vicinanze del PD. La decisione della direzione regionale di quel partito che ha stabilito un prezzo per i posti in Parlamento (50 mila prima e 50 mila dopo una volta eletti), porta a chiedermi dove è andata a finire l’anima popolare dei due grandi partiti di massa che lo hanno fondato. E mi chiedo come fanno a rimanere vicini ad un partito elitario e classista (non tutti possono pagare certe cifre per essere eletti in Parlamento), i grandi esponenti politici che il 14 ottobre si sono spesi per la costruzione del PD. A loro consentitemi di appellarmi e lo faro’ direttamente ne prossimi giorni, affinché si uniscano a noi per ridare dignità e rappresentanza ad una provincia che oggi è messa sotto scacco da decisioni che ai più appaiono cervellotiche. E mi riferisco alle candidature calate dall’alto nel PD in particolare ma in generale in tutti gli schieramenti, candidature che sono sradicate dal territorio e poco rappresentative dei tanti problemi che oggi invece devono essere affrontati. Si e’ voluta penalizzare una provincia e un popolo che invece ha dimostrato grande forza e grandi capacità. Da qui la considerazione che saremo sempre antagonisti di questa classe dirigente che rappresenta oggi il PD su scala regionale.
Molti mi hanno chiesto in questi giorni cosa faremo dopo l’uscita dall’Udeur, a tutti ho dato l’appuntamento ad oggi e il tema dell’incontro è proprio cosa fare? A questa domanda darà risposta tra poco Pasquale. Ma personalmente sono oltremodo consapevole che questa battuta di arresto che ha subito Pasquale, ha fatto pagare un prezzo politico altissimo a tutti noi. Ma sono anche convinto che questa ingiustizia subita, ci ha dato maggiore vigore e ci porterà ad impegnarci ancora di più perché non abdicheremo mai per via giudiziaria dal ruolo che gli elettori ci hanno dato nella provincia di Reggio Calabria. In questa assise stabiliremo il percorso futuro del nostro movimento. Ma le direttrici su cui ci muoveremo sono,credo, ormai chiare ai più. La costituzione di un grande centro, di una grande forza dei moderati e dei popolari non è più differibile ormai.
In conclusione consentitemi una parentesi personale. Domani ricorre un anno da quando sono stato eletto alla guida del Campanile reggino. E’ stato un anno bellissimo, intenso, vissuto senza respiro, pieno di iniziative che hanno arricchito il mio percorso politico e credo abbiano dato un contributo in direzione della crescita di questa provincia. Due iniziative su tutte mi preme ricordare; il convegno uno sguardo al futuro che ha tracciato le linee di sviluppo della città capoluogo e il primo corso di formazione politica che ha interessato 30 giovani di questa provincia. Ma tante sono state le occasioni nelle quali ho sentito il calore umano di tanta gente per bene, tante sono state le opportunità che ho avuto di conoscere uomini e donne con storie diverse, con esperienza significative, con un bagaglio culturale e politico molto più ampio del mio che hanno accresciuto la mia esperienza e la consapevolezza che il tanto tempo speso in questo mandato non è stato né inutile né vano. La vostra vicinanza, in modo particolare nei 23 giorni dell’affaire Tripodi mi ha dato serenità e una forza interiore che ho messo a disposizione di una nobile causa; difendere l’onorabilità di un amico, di una bella persona come Pasquale e in generale difendere un gruppo, un movimento, che stava per essere preda di tanti avvoltoi. A tutti voi va il mio sentito ringraziamento e un abbraccio affettuoso e sincero. In tutte le feste in generale non dovrebbero mancare i dolci. Avevo pensato di fare una torta grandissima da dividere con tutti coloro che mi sono stati vicini. Non è stato possibile per una serie di motivi, economici e organizzativi. Ma consentitemi simbolicamente di donare a Pasquale un ricordo che possa addolcire l’amarezza che sicuramente egli serba in se per il difficile periodo che ha appena trascorso. Pasquale, trovi in questo involucro dei dolci che vorrai gustare nella quiete della Tua famiglia. Sono dei cannoli, rigorosamente, cannoli siciliani. Grazie a tutti per la fiducia che mi avete accordato in questi mesi, spero di essere stato all’altezza del compito che mi avete affidato. Ma una cosa è sicura: farò sarò sempre parte di questo gruppo a prescindere dal ruolo che mi chiamerete a ricoprire. Perché qui mi sento a casa mia, perché proprio in questi momenti, abbiamo dimostrato tutti assieme di essere una squadra splendida, una vera grande famiglia dai nobili valori e dal radioso avvenire.
Carie amiche e cari amici, dove eravamo rimasti? L’11 febbraio a Pellaro, in un comitato provinciale che in quella sede non esitai a definire tra i più difficili e combattuti della mia gestione, poiché ci ritrovammo come sicuramente ricordate molti di voi, a prendere alcune decisioni importanti, che in ciascuno dei presenti allora, provocarono crisi di coscienza e un profondo travaglio interiore. Era stata decisa in quella assise , la candidatura di Pasquale al Senato e ci stavamo preparando,uscendo dal centro civico di Pellaro, ad una campagna elettorale difficile ma entusiasmante che sicuramente sarebbe stata coronata dalla elezione in Parlamento del nostro leader pasquale Tripodi. Uscendo da li’ subito mettemmo tutti in moto le nostre macchine elettorali per conseguire il massimo successo possibile, pur nella difficoltà di far capire al nostro elettorato un cambio delle alleanze che fino a quel momento avevamo sostenuto. Infatti nel suo articolato intervento di chiusura, Pasquale ci comunicò cge da lì a poche ore si sarebbe dimesso da Assessore Regionale, perché non avrebbe potuto tenere due linee di condotta diverse a Reggio e a Roma. Tutto era deciso ormai e si trattava di una scelta di non ritorno.
L’entusiasmo di quella giornata è stato raggelato la mattina del 13 febbraio,allorquando ci siamo svegliati sotto il peso di un fardello pesantissimo e la notizia arrivò a tutti noi in un baleno. Un pugno allo stomaco, un senso di oppressione, la mancanza di respiro, gli occhi inumiditi dal pianto, sentimenti di inquietudine, incredulità,sconforto e rabbia, tutte queste sensazioni si sono unite alla sofferenza quasi fisica per la notizia che avevamo appreso. Ma quella terribile nuova, l’ordine di custodia cautelare firmato ai danni di Pasquale ha avuto però in noi un effetto strano, quasi dirompente. Quella notizia ha risvegliato e mobilitato le coscienze di quanti lo hanno conosciuto e stimato e hanno creduto sempre in lui e sono qui anche stasera a testimoniargli,affetto,vicinanza e stima.
Nelle ore successive si è scatenata una vera e propria gara di solidarietà di tanti amici di Reggio e non solo, tutti corsi a stringersi intorno a Lucia e a quelle ormai due signorinelle che rispondono al nome di Paola ed Eleonora. Da ogni angolo della provincia, chi non è potuto venire ha telefonato, ma a San Leo la casa di Pasquale è diventato un luogo di pellegrinaggio con centinaia di persone che in silenzio e costernati si sono stretti intorno alla famiglia. Una vera e propria processione di affetto, di stima, una testimonianza mai vista nel passato e che non avrà eguali nel futuro semmai e speriamo di no, a qualcuno dovesse capitare di essere vittima di una enorme ingiustizia.
La vicenda giudiziaria dopo 23 giorni si è conclusa felicemente. La decisione del Tribunale per il riesame di Perugia, che ha revocato il provvedimento restrittivo a carico di Tripodi, per illegittimità del provvedimento, ci conferma ancora una volta, che dobbiamo avere fiducia nella magistratura. Certo, la decisione di emettere una ordinanza di custodia cautelare in carcere sulla base di indizi assolutamente inesistenti aveva messo a dura prova la fiducia e anche la credibilità nei confronti di detta istituzione. Ma poiché non avevamo alcun dubbio sulla onestà dell’amico Tripodi oggi non ci sorprende questa sentenza che praticamente smonta il teorema accusatorio messo in piedi dal Gip.
Nelle ore successive al 13 febbraio, ci siamo mobilitati per trovare conforto e tutela nella politica. Chi vi parla ha contattato più volte Mastella e gli componenti della direzione nazionale dell’Udeur,senza alcun risultato. Del Mese, Di Stefano, Sganga, si erano volatilizzati. In tarda mattinata ho avuto modo di parlare con Picano, al quale ho chiesto di fare da tramite con il caro Clemente affinché assumesse una posizione chiara per tutelare la dignità umana e poi politica nei confronti del nostro leader, del Suo amico Pasquale Tripodi. Eravamo convinti che dopo aver dimostrato alla moglie, alla signora Lonardo solo qualche settimana prima, solidarietà convinta e calorosa, egli avrebbe fatto lo stesso,ora che noi avevamo bisogno di Lui. La risposta sconcertante che abbiamo ricevuto è stata la seguente:
''Loiero sa bene che Pasquale Tripodi - che ci auguriamopossa al piu' presto chiarire la sua estraneita' alle accuse contestategli - datempo era distante dal Partito e che la segreteria nazionale dei Popolari-Udeurnon lo ha mai indicato a ricoprire le deleghe di assessore cui lo ha chiamatodirettamente e autonomamente lo stesso Governatore della Calabria''. A questo punto, dopo lasomma di vicende che hanno riguardato quasi tutti i Partiti, riteniamo opportunoche il Presidente Loiero compia un gesto di generosita' dimettendosi, dandocosi' ai cittadini calabresi la possibilita' di andare a nuove elezioni e dilegittimare un nuovo governo regionale''.
Di Mastella non fatemi parlare, non voglio più parlare, ed oggi solo nominarlo è come sparare sulla CRI. Ha dimostrato di essere un piccolo e abietto uomo oltre che un politico sprovveduto. E se oggi è caduto in disgrazia, forse qualche fulmine o qualche saetta partita da questa provincia è arrivata a destinazione. In quelle ore in cui tutti prendevano le distanze da Pasquale, come se non lo avessero mai visto, conosciuti, stimato, ma Pasquale chi?, dicevano a piazza Italia, una sola chiara e forte voce si è alzate a difesa della sua onorabilità, insieme alle nostre ben più flebili.
“Nel frattempo, però, un minimo di ragionamento è opportuno farlo. Decisamente torto, sul piano politico, hanno tutti coloro i quali dopo tre anni di legislatura prendono le distanze dall’assessore Pasquale Tripodi, quasi non l’avessero mai conosciuto, stimato, scelto come compagno di viaggio affidandogli deleghe regionali importanti e, nel caso dell’Udeur, pronti a proporre l’elezione al Parlamento. Qui oltre alla bugia c’è un cinismo che fa a fette l’umanità di ogni individuo e che ci deve indurre a riflettere su quanto di grave sta accadendo nel mondo politico. Da anni l’Udeur, da un lato, e il presidente Loiero, dall’altro, hanno individuato nelle capacità di Tripodi una sintesi d’impegno politico ed amministrativo nella regione Calabria. Prendere le distanze ora, in questo momento critico per lui, cui personalmente auguro, di cuore, che possa dimostrare la sua estraneità dalle accuse che gli muove la magistratura, è quantomeno osceno sul piano umano”. “Ma sul piano politico un comportamento del genere non può passare inosservato, perché tradisce un’irresponsabilità, di chi lo pone in essere, i cui costi si vorrebbero scaricare sulle persone che, per un motivo o per l’altro, finiscono nella rete della magistratura inquirente e che, però, e questo non è mai superfluo ricordarlo, sono innocenti fino a quando non vi sia una sentenza di condanna.”
Grazie Toto’, grazie a nome di tutti noi, perché hai dimostrato di avere notevoli attributi politici e umani e lo hai fatto sapendo che te l’avrebbero fatta pagare, a Vibo, a casa tua dove stai per partecipare in una competizione elettorale che ti auguriamo con tutto il nostro immenso cuore di vincere. Per questo le dichiarazioni che abbiamo sentito dopo la remissione in libertà da parte di altri autorevoli esponenti regionali, ci sembrano tardive perché arrivano quando il quadro indiziario e’ stato chiarito dalla stessa magistratura. Dopo aver collaborato con Tripodi per diversi anni, e dopo aver vissuto sul campo una stagione politica terribile per le varie vicende che si sono succedute in Calabria dal 2005 in poi, una dichiarazione di fiducia sulla correttezza di Pasquale avrebbero dovuto farla ante e non post provvedimento di scarcerazione, così come ha fatto l’On. Borrello. Evidentemente sono stati condizionati tutti da un clima preparato ad arte per non consentire la candidatura al Senato di un esponente politico che per come aveva lavorato in questi anni, sarebbe stato eletto solo con i voti della provincia di Reggio
Il gruppo dell’Udeur è rimasto compatto e non ha subito malgrado lo tsunami che si è abbattuto, significative defezioni. I sindaci, gli amministratori comunali e provinciali, i dirigenti di partito hanno moltiplicato lo sforzo nei vari luoghi dove sono stati impegnati per far valere le ragioni dello stare assieme, per evitare fratture e divisioni, per tenere unite le sezioni. Insieme abbiamo deciso di sospenderci dal partito e di rimarcare le distanze da questo uomo ingrato, e insieme abbiamo deciso di non assumere decisioni politiche fino a quando tra di noi non fosse ritornato Pasquale. Vedete, proprio in queste ore ho preso coscienza della forza di popolo che in nostro gruppo rappresenta. La marea di gente che ci ha espresso solidarietà calore e vicinanza in questi lunghi e difficili giorni mi ha commosso. E’ venuta fuori la connotazione popolare di un gruppo che si e’ caratterizzato per essere fortemente radicato in provincia ma soprattutto è unito da solidi legami di amicizia e affetto e si muove sulla direttrice di valori che sono un collante inossidabile. Oggi siamo rimasti gli unici a poter organizzare manifestazioni splendide come questa, perché abbiamo una anima pura e siamo l’unica vera grande forza popolare .
Vedete infatti cosa succede nelle vicinanze del PD. La decisione della direzione regionale di quel partito che ha stabilito un prezzo per i posti in Parlamento (50 mila prima e 50 mila dopo una volta eletti), porta a chiedermi dove è andata a finire l’anima popolare dei due grandi partiti di massa che lo hanno fondato. E mi chiedo come fanno a rimanere vicini ad un partito elitario e classista (non tutti possono pagare certe cifre per essere eletti in Parlamento), i grandi esponenti politici che il 14 ottobre si sono spesi per la costruzione del PD. A loro consentitemi di appellarmi e lo faro’ direttamente ne prossimi giorni, affinché si uniscano a noi per ridare dignità e rappresentanza ad una provincia che oggi è messa sotto scacco da decisioni che ai più appaiono cervellotiche. E mi riferisco alle candidature calate dall’alto nel PD in particolare ma in generale in tutti gli schieramenti, candidature che sono sradicate dal territorio e poco rappresentative dei tanti problemi che oggi invece devono essere affrontati. Si e’ voluta penalizzare una provincia e un popolo che invece ha dimostrato grande forza e grandi capacità. Da qui la considerazione che saremo sempre antagonisti di questa classe dirigente che rappresenta oggi il PD su scala regionale.
Molti mi hanno chiesto in questi giorni cosa faremo dopo l’uscita dall’Udeur, a tutti ho dato l’appuntamento ad oggi e il tema dell’incontro è proprio cosa fare? A questa domanda darà risposta tra poco Pasquale. Ma personalmente sono oltremodo consapevole che questa battuta di arresto che ha subito Pasquale, ha fatto pagare un prezzo politico altissimo a tutti noi. Ma sono anche convinto che questa ingiustizia subita, ci ha dato maggiore vigore e ci porterà ad impegnarci ancora di più perché non abdicheremo mai per via giudiziaria dal ruolo che gli elettori ci hanno dato nella provincia di Reggio Calabria. In questa assise stabiliremo il percorso futuro del nostro movimento. Ma le direttrici su cui ci muoveremo sono,credo, ormai chiare ai più. La costituzione di un grande centro, di una grande forza dei moderati e dei popolari non è più differibile ormai.
In conclusione consentitemi una parentesi personale. Domani ricorre un anno da quando sono stato eletto alla guida del Campanile reggino. E’ stato un anno bellissimo, intenso, vissuto senza respiro, pieno di iniziative che hanno arricchito il mio percorso politico e credo abbiano dato un contributo in direzione della crescita di questa provincia. Due iniziative su tutte mi preme ricordare; il convegno uno sguardo al futuro che ha tracciato le linee di sviluppo della città capoluogo e il primo corso di formazione politica che ha interessato 30 giovani di questa provincia. Ma tante sono state le occasioni nelle quali ho sentito il calore umano di tanta gente per bene, tante sono state le opportunità che ho avuto di conoscere uomini e donne con storie diverse, con esperienza significative, con un bagaglio culturale e politico molto più ampio del mio che hanno accresciuto la mia esperienza e la consapevolezza che il tanto tempo speso in questo mandato non è stato né inutile né vano. La vostra vicinanza, in modo particolare nei 23 giorni dell’affaire Tripodi mi ha dato serenità e una forza interiore che ho messo a disposizione di una nobile causa; difendere l’onorabilità di un amico, di una bella persona come Pasquale e in generale difendere un gruppo, un movimento, che stava per essere preda di tanti avvoltoi. A tutti voi va il mio sentito ringraziamento e un abbraccio affettuoso e sincero. In tutte le feste in generale non dovrebbero mancare i dolci. Avevo pensato di fare una torta grandissima da dividere con tutti coloro che mi sono stati vicini. Non è stato possibile per una serie di motivi, economici e organizzativi. Ma consentitemi simbolicamente di donare a Pasquale un ricordo che possa addolcire l’amarezza che sicuramente egli serba in se per il difficile periodo che ha appena trascorso. Pasquale, trovi in questo involucro dei dolci che vorrai gustare nella quiete della Tua famiglia. Sono dei cannoli, rigorosamente, cannoli siciliani. Grazie a tutti per la fiducia che mi avete accordato in questi mesi, spero di essere stato all’altezza del compito che mi avete affidato. Ma una cosa è sicura: farò sarò sempre parte di questo gruppo a prescindere dal ruolo che mi chiamerete a ricoprire. Perché qui mi sento a casa mia, perché proprio in questi momenti, abbiamo dimostrato tutti assieme di essere una squadra splendida, una vera grande famiglia dai nobili valori e dal radioso avvenire.
1 commento:
Interesting to know.
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