sabato 29 marzo 2008

Notizia "Ansa" delle 15.38


Pasquale Tripodi passa all'Udc



sabato 29 marzo 2008
Il consigliere regionale della Calabria Pasquale Tripodi, ex Udeur, ha deciso di aderire all'Udc. L'adesione di Tripodi sara' ufficializzata nel corso di un incontro che il consigliere regionale avra' il primo aprile a Reggio Calabria con il presidente dell'Udc, Rocco Buttiglione. Tripodi, ex assessore regionale al Turismo, era stato arrestato il 13 febbraio scorso con l'accusa di associazione mafiosa nell'ambito di un'inchiesta condotta dalla Dda di Perugia. Tripodi era stato successivamente scarcerato in seguito alla decisione del Tribunale della liberta' del capoluogo umbro di annullare il provvedimento restrittivo emesso a suo carico. Il consigliere regionale, dopo la scarcerazione, aveva annunciato il suo abbandono dell'Udeur motivando la decisione col fatto di non avere ricevuto solidarieta' dal leader del partito, Clemente Mastella. (ANSA).

Primo aprile: incontro con Buttiglione


venerdì 21 marzo 2008

Sciolta l'Asp n° 5

La provincia dei commissari e delle vedove.
E’ in atto un tentativo di mettere il bavaglio alla società reggina in tutti quei settori che in qualche modo hanno a che fare con la politica. Lo scioglimento dell’Asp 5 di Reggio Calabria per infiltrazioni mafiose è un fatto di una gravità inaudita che mette di fatto alla gogna una intera classe dirigente affibbiando a tutte le professionalità presenti nell’Asp una etichetta di mafiosità che sarà difficile nel tempo rimuovere. C’è un tentativo perpetrato da una certa classe politica che governa oggi Reggio da Roma, di controllare attraverso la pratica dell’Antimafia estesa ad ogni livello, ogni attività di governo e di gestione nella nostra provincia. Dopo aver annullato di fatto con le candidature pilotate dall’alto la rappresentanza reggina nel prossimo Parlamento nazionale, mettendo nella testa delle liste elementi di sicuro prestigio ma che nessun radicamento hanno con la nostra realtà, e non conoscendo i problemi veri che affliggono i nostri giovani, le nostre borgate, le nostre città, sicuramente saranno poco incisivi nella direzione della soluzione dei problemi che oggi si sono oltremodo acuiti, oggi si apre una nuova stagione che supera il concetto classico che eravamo abituati a dare alla stagione dell’antimafia. Dopo le vedove, infatti oggi in Parlamento ci rappresenteranno coloro i quali fino a ieri erano preposti al controllo del territorio e a gestire l’attuazione di processi di carattere amministrativo come la direzione di una Asp ci calano dall’alto un prestigioso Generale dei carabinieri, umiliando di fatto le professionalità e le competenze locali; siamo davanti ad una vera e propria bocciatura di una classe politica e questo sta ingenerando nell’opinione pubblica un senso di sfiducia generalizzato e di discredito di coloro i quali si occupano della cosa pubblica. Ma una altra considerazione mi viene spontanea: nei mesi scorsi abbiamo assistito ad almeno due grandi scandali nella sanità, nel Lazio e in Campania. Perché lì non sono state adottate analoghe misure da vero e proprio stato di polizia? La provincia di Reggio Calabria non è solo ndrangheta e malaffare, ma oggi qualcuno specularmene sta cercando di far passare a tutti livelli che qui è tutto è sporco e frutto di compromessi. Si sta cercando in tutti i modi i modi di criminalizzare una classe politica che è stata legittimata da un voto popolare. La regia è unica, c’è qualcuno che sta azzerando una intera classe dirigente per trovarsi il campo libero fra qualche anno, forse per arrivare con il terreno libero alle prossime regionali.

venerdì 14 marzo 2008

All'Odeon si riuniscono gli amici di Tripodi

Cinema Odeon: oltre mille persone strette intorno a Pasquale.



Il discorso di Mallamaci
Carie amiche e cari amici, dove eravamo rimasti? L’11 febbraio a Pellaro, in un comitato provinciale che in quella sede non esitai a definire tra i più difficili e combattuti della mia gestione, poiché ci ritrovammo come sicuramente ricordate molti di voi, a prendere alcune decisioni importanti, che in ciascuno dei presenti allora, provocarono crisi di coscienza e un profondo travaglio interiore. Era stata decisa in quella assise , la candidatura di Pasquale al Senato e ci stavamo preparando,uscendo dal centro civico di Pellaro, ad una campagna elettorale difficile ma entusiasmante che sicuramente sarebbe stata coronata dalla elezione in Parlamento del nostro leader pasquale Tripodi. Uscendo da li’ subito mettemmo tutti in moto le nostre macchine elettorali per conseguire il massimo successo possibile, pur nella difficoltà di far capire al nostro elettorato un cambio delle alleanze che fino a quel momento avevamo sostenuto. Infatti nel suo articolato intervento di chiusura, Pasquale ci comunicò cge da lì a poche ore si sarebbe dimesso da Assessore Regionale, perché non avrebbe potuto tenere due linee di condotta diverse a Reggio e a Roma. Tutto era deciso ormai e si trattava di una scelta di non ritorno.
L’entusiasmo di quella giornata è stato raggelato la mattina del 13 febbraio,allorquando ci siamo svegliati sotto il peso di un fardello pesantissimo e la notizia arrivò a tutti noi in un baleno. Un pugno allo stomaco, un senso di oppressione, la mancanza di respiro, gli occhi inumiditi dal pianto, sentimenti di inquietudine, incredulità,sconforto e rabbia, tutte queste sensazioni si sono unite alla sofferenza quasi fisica per la notizia che avevamo appreso. Ma quella terribile nuova, l’ordine di custodia cautelare firmato ai danni di Pasquale ha avuto però in noi un effetto strano, quasi dirompente. Quella notizia ha risvegliato e mobilitato le coscienze di quanti lo hanno conosciuto e stimato e hanno creduto sempre in lui e sono qui anche stasera a testimoniargli,affetto,vicinanza e stima.
Nelle ore successive si è scatenata una vera e propria gara di solidarietà di tanti amici di Reggio e non solo, tutti corsi a stringersi intorno a Lucia e a quelle ormai due signorinelle che rispondono al nome di Paola ed Eleonora. Da ogni angolo della provincia, chi non è potuto venire ha telefonato, ma a San Leo la casa di Pasquale è diventato un luogo di pellegrinaggio con centinaia di persone che in silenzio e costernati si sono stretti intorno alla famiglia. Una vera e propria processione di affetto, di stima, una testimonianza mai vista nel passato e che non avrà eguali nel futuro semmai e speriamo di no, a qualcuno dovesse capitare di essere vittima di una enorme ingiustizia.
La vicenda giudiziaria dopo 23 giorni si è conclusa felicemente. La decisione del Tribunale per il riesame di Perugia, che ha revocato il provvedimento restrittivo a carico di Tripodi, per illegittimità del provvedimento, ci conferma ancora una volta, che dobbiamo avere fiducia nella magistratura. Certo, la decisione di emettere una ordinanza di custodia cautelare in carcere sulla base di indizi assolutamente inesistenti aveva messo a dura prova la fiducia e anche la credibilità nei confronti di detta istituzione. Ma poiché non avevamo alcun dubbio sulla onestà dell’amico Tripodi oggi non ci sorprende questa sentenza che praticamente smonta il teorema accusatorio messo in piedi dal Gip.
Nelle ore successive al 13 febbraio, ci siamo mobilitati per trovare conforto e tutela nella politica. Chi vi parla ha contattato più volte Mastella e gli componenti della direzione nazionale dell’Udeur,senza alcun risultato. Del Mese, Di Stefano, Sganga, si erano volatilizzati. In tarda mattinata ho avuto modo di parlare con Picano, al quale ho chiesto di fare da tramite con il caro Clemente affinché assumesse una posizione chiara per tutelare la dignità umana e poi politica nei confronti del nostro leader, del Suo amico Pasquale Tripodi. Eravamo convinti che dopo aver dimostrato alla moglie, alla signora Lonardo solo qualche settimana prima, solidarietà convinta e calorosa, egli avrebbe fatto lo stesso,ora che noi avevamo bisogno di Lui. La risposta sconcertante che abbiamo ricevuto è stata la seguente:
''Loiero sa bene che Pasquale Tripodi - che ci auguriamopossa al piu' presto chiarire la sua estraneita' alle accuse contestategli - datempo era distante dal Partito e che la segreteria nazionale dei Popolari-Udeurnon lo ha mai indicato a ricoprire le deleghe di assessore cui lo ha chiamatodirettamente e autonomamente lo stesso Governatore della Calabria''. A questo punto, dopo lasomma di vicende che hanno riguardato quasi tutti i Partiti, riteniamo opportunoche il Presidente Loiero compia un gesto di generosita' dimettendosi, dandocosi' ai cittadini calabresi la possibilita' di andare a nuove elezioni e dilegittimare un nuovo governo regionale''.


Di Mastella non fatemi parlare, non voglio più parlare, ed oggi solo nominarlo è come sparare sulla CRI. Ha dimostrato di essere un piccolo e abietto uomo oltre che un politico sprovveduto. E se oggi è caduto in disgrazia, forse qualche fulmine o qualche saetta partita da questa provincia è arrivata a destinazione. In quelle ore in cui tutti prendevano le distanze da Pasquale, come se non lo avessero mai visto, conosciuti, stimato, ma Pasquale chi?, dicevano a piazza Italia, una sola chiara e forte voce si è alzate a difesa della sua onorabilità, insieme alle nostre ben più flebili.
“Nel frattempo, però, un minimo di ragionamento è opportuno farlo. Decisamente torto, sul piano politico, hanno tutti coloro i quali dopo tre anni di legislatura prendono le distanze dall’assessore Pasquale Tripodi, quasi non l’avessero mai conosciuto, stimato, scelto come compagno di viaggio affidandogli deleghe regionali importanti e, nel caso dell’Udeur, pronti a proporre l’elezione al Parlamento. Qui oltre alla bugia c’è un cinismo che fa a fette l’umanità di ogni individuo e che ci deve indurre a riflettere su quanto di grave sta accadendo nel mondo politico. Da anni l’Udeur, da un lato, e il presidente Loiero, dall’altro, hanno individuato nelle capacità di Tripodi una sintesi d’impegno politico ed amministrativo nella regione Calabria. Prendere le distanze ora, in questo momento critico per lui, cui personalmente auguro, di cuore, che possa dimostrare la sua estraneità dalle accuse che gli muove la magistratura, è quantomeno osceno sul piano umano”. “Ma sul piano politico un comportamento del genere non può passare inosservato, perché tradisce un’irresponsabilità, di chi lo pone in essere, i cui costi si vorrebbero scaricare sulle persone che, per un motivo o per l’altro, finiscono nella rete della magistratura inquirente e che, però, e questo non è mai superfluo ricordarlo, sono innocenti fino a quando non vi sia una sentenza di condanna.”

Grazie Toto’, grazie a nome di tutti noi, perché hai dimostrato di avere notevoli attributi politici e umani e lo hai fatto sapendo che te l’avrebbero fatta pagare, a Vibo, a casa tua dove stai per partecipare in una competizione elettorale che ti auguriamo con tutto il nostro immenso cuore di vincere. Per questo le dichiarazioni che abbiamo sentito dopo la remissione in libertà da parte di altri autorevoli esponenti regionali, ci sembrano tardive perché arrivano quando il quadro indiziario e’ stato chiarito dalla stessa magistratura. Dopo aver collaborato con Tripodi per diversi anni, e dopo aver vissuto sul campo una stagione politica terribile per le varie vicende che si sono succedute in Calabria dal 2005 in poi, una dichiarazione di fiducia sulla correttezza di Pasquale avrebbero dovuto farla ante e non post provvedimento di scarcerazione, così come ha fatto l’On. Borrello. Evidentemente sono stati condizionati tutti da un clima preparato ad arte per non consentire la candidatura al Senato di un esponente politico che per come aveva lavorato in questi anni, sarebbe stato eletto solo con i voti della provincia di Reggio
Il gruppo dell’Udeur è rimasto compatto e non ha subito malgrado lo tsunami che si è abbattuto, significative defezioni. I sindaci, gli amministratori comunali e provinciali, i dirigenti di partito hanno moltiplicato lo sforzo nei vari luoghi dove sono stati impegnati per far valere le ragioni dello stare assieme, per evitare fratture e divisioni, per tenere unite le sezioni. Insieme abbiamo deciso di sospenderci dal partito e di rimarcare le distanze da questo uomo ingrato, e insieme abbiamo deciso di non assumere decisioni politiche fino a quando tra di noi non fosse ritornato Pasquale. Vedete, proprio in queste ore ho preso coscienza della forza di popolo che in nostro gruppo rappresenta. La marea di gente che ci ha espresso solidarietà calore e vicinanza in questi lunghi e difficili giorni mi ha commosso. E’ venuta fuori la connotazione popolare di un gruppo che si e’ caratterizzato per essere fortemente radicato in provincia ma soprattutto è unito da solidi legami di amicizia e affetto e si muove sulla direttrice di valori che sono un collante inossidabile. Oggi siamo rimasti gli unici a poter organizzare manifestazioni splendide come questa, perché abbiamo una anima pura e siamo l’unica vera grande forza popolare .
Vedete infatti cosa succede nelle vicinanze del PD. La decisione della direzione regionale di quel partito che ha stabilito un prezzo per i posti in Parlamento (50 mila prima e 50 mila dopo una volta eletti), porta a chiedermi dove è andata a finire l’anima popolare dei due grandi partiti di massa che lo hanno fondato. E mi chiedo come fanno a rimanere vicini ad un partito elitario e classista (non tutti possono pagare certe cifre per essere eletti in Parlamento), i grandi esponenti politici che il 14 ottobre si sono spesi per la costruzione del PD. A loro consentitemi di appellarmi e lo faro’ direttamente ne prossimi giorni, affinché si uniscano a noi per ridare dignità e rappresentanza ad una provincia che oggi è messa sotto scacco da decisioni che ai più appaiono cervellotiche. E mi riferisco alle candidature calate dall’alto nel PD in particolare ma in generale in tutti gli schieramenti, candidature che sono sradicate dal territorio e poco rappresentative dei tanti problemi che oggi invece devono essere affrontati. Si e’ voluta penalizzare una provincia e un popolo che invece ha dimostrato grande forza e grandi capacità. Da qui la considerazione che saremo sempre antagonisti di questa classe dirigente che rappresenta oggi il PD su scala regionale.
Molti mi hanno chiesto in questi giorni cosa faremo dopo l’uscita dall’Udeur, a tutti ho dato l’appuntamento ad oggi e il tema dell’incontro è proprio cosa fare? A questa domanda darà risposta tra poco Pasquale. Ma personalmente sono oltremodo consapevole che questa battuta di arresto che ha subito Pasquale, ha fatto pagare un prezzo politico altissimo a tutti noi. Ma sono anche convinto che questa ingiustizia subita, ci ha dato maggiore vigore e ci porterà ad impegnarci ancora di più perché non abdicheremo mai per via giudiziaria dal ruolo che gli elettori ci hanno dato nella provincia di Reggio Calabria. In questa assise stabiliremo il percorso futuro del nostro movimento. Ma le direttrici su cui ci muoveremo sono,credo, ormai chiare ai più. La costituzione di un grande centro, di una grande forza dei moderati e dei popolari non è più differibile ormai.
In conclusione consentitemi una parentesi personale. Domani ricorre un anno da quando sono stato eletto alla guida del Campanile reggino. E’ stato un anno bellissimo, intenso, vissuto senza respiro, pieno di iniziative che hanno arricchito il mio percorso politico e credo abbiano dato un contributo in direzione della crescita di questa provincia. Due iniziative su tutte mi preme ricordare; il convegno uno sguardo al futuro che ha tracciato le linee di sviluppo della città capoluogo e il primo corso di formazione politica che ha interessato 30 giovani di questa provincia. Ma tante sono state le occasioni nelle quali ho sentito il calore umano di tanta gente per bene, tante sono state le opportunità che ho avuto di conoscere uomini e donne con storie diverse, con esperienza significative, con un bagaglio culturale e politico molto più ampio del mio che hanno accresciuto la mia esperienza e la consapevolezza che il tanto tempo speso in questo mandato non è stato né inutile né vano. La vostra vicinanza, in modo particolare nei 23 giorni dell’affaire Tripodi mi ha dato serenità e una forza interiore che ho messo a disposizione di una nobile causa; difendere l’onorabilità di un amico, di una bella persona come Pasquale e in generale difendere un gruppo, un movimento, che stava per essere preda di tanti avvoltoi. A tutti voi va il mio sentito ringraziamento e un abbraccio affettuoso e sincero. In tutte le feste in generale non dovrebbero mancare i dolci. Avevo pensato di fare una torta grandissima da dividere con tutti coloro che mi sono stati vicini. Non è stato possibile per una serie di motivi, economici e organizzativi. Ma consentitemi simbolicamente di donare a Pasquale un ricordo che possa addolcire l’amarezza che sicuramente egli serba in se per il difficile periodo che ha appena trascorso. Pasquale, trovi in questo involucro dei dolci che vorrai gustare nella quiete della Tua famiglia. Sono dei cannoli, rigorosamente, cannoli siciliani. Grazie a tutti per la fiducia che mi avete accordato in questi mesi, spero di essere stato all’altezza del compito che mi avete affidato. Ma una cosa è sicura: farò sarò sempre parte di questo gruppo a prescindere dal ruolo che mi chiamerete a ricoprire. Perché qui mi sento a casa mia, perché proprio in questi momenti, abbiamo dimostrato tutti assieme di essere una squadra splendida, una vera grande famiglia dai nobili valori e dal radioso avvenire.

martedì 11 marzo 2008

La stampa sul caso Tripodi


Un arresto illegittimo che fa discutere
Non ha peli sulla lingua l'ex segretario provinciale dell'Udeur reggino, Paolo Roberto Mallamaci.
Dopo aver guidato il partito provinciale in maniera encomiabile durante i 23 giorni di "sbandamento" a causa della prigionia dell'On. Pasquale Tripodi, mantenendo i nervi saldi e la compattezza del gruppo, adesso va all'attacco!
Dopo che il Tribunale della Libertà di Perugia, sconfessando l'azione del pubblico ministero Antonella Duchini e del Gip Marina De Robertis sull'arresto di Pasquale Tripodi, per "illegittimità del provvedimento", Mallamaci è pronto a ripartire.
Attacca il presidente della Giunta calabrese, On, Agazio Loiero, il presidente del consiglio regionale, On. Giuseppe Bova e il segretario del Partito Democratico in Calabria, On. Marco Minniti.
"Ancora rappresentiamo una forza di dimensioni notevoli, altro che quel Partito democratico maldestramente rappresentato in Calabria da Marco Minniti", sbotta l'ex segretario.
E continua: "Sulla vicenda di Pasquale mi hanno ferito di più i comportamenti di Loiero e Bova. Hanno sbagliato su ogni cosa, perchè, dopo aver collaborato con Pasquale Tripodi pure nei periodi particolarmente caldi come l'omicidio Fortugno, hanno impiegato un secondo a scaricarlo. Avrebbero dovuto rilasciare dichiarazioni di correttezza politica, come ha fatto Antonio Borrello. Invece, dopo l'arresto, hanno fatto come gli struzzi. Anche se Bova, devo dire, è stato vicino alla famiglia di Pasquale: un gesto importante, ma piccolo".
Mallamaci si sofferma poi sull'arresto dell'On. Tripodi: "Il provvedimento di custodia cautelare che ha riguardato Pasquale Tripodi ha avuto una forte connotazione politica, fatto solo per ostacolare la sua candidatura al Senato. E' chiaro. Anche se chi crede nella Giustizia e nella Magistratura come noi, non nutriva dubbi sull'esito positivo del pronunciamento del Tribunale della Libertà perugino. Invece non bisogna credere in Loiero, per esempio, con il quale Pasquale Tripodi, da assessore al turismo, aveva iniziato un percorso importante per la provincia di Reggio Calabria. Ora il territorio si trova sguarnito nei posti chiave della Giunta regionale. E questa è un'altra pesante responsabilità del Governatore che, adesso, si trova scaricato persino da Marco Minniti. Ora potrà rendersi conto che certi valori non possono essere demandati ad altri".
Parla anche delle prossime elezioni politiche: "Ci hanno contattato in molti, ma gli avvoltoi non si sono resi conto che non c'è nessuna carogna sulla quale catapultarsi. La preda è viva e vegeta".
Conclude invitando tutti alla grande festa organizzata dal gruppo ex Udeur per festeggiare Pasquale Tripodi e riprendere il cammino.
L'appuntamento è al cinema Odeon, per venerdì 14 marzo, alle ore 17.00.
Intanto anche l'On. Pasquale Tripodi ha definito "una porcata" il suo arresto di 23 giorni. E' tornato a casa, dai suoi affetti più cari e dai veri amici. E' sereno, ma molti dubbi lo assalgono: "Non mi convince l'indagine. Tutto è basato su una sola intercettazione dove due persone parlano di me , ed un'altra nella quale si presume che stiano riferendosi alla mia attività. Non mi pare una ragione sufficiente per mettere in carcere una persona perbene. E poi la tempistica: sono stato iscritto nel registro degli indagati dalla primavera del 2007; il 5 febbraio il pm ha formulato la richiesta di arresto ed il 6, cioè dopo solo 24 ore, è stasta accolta dal Gip. Per poi essere eseguita con l'arresto il 13. Mi sembra strano. Sta di fatto che l'arresto è arrivato in coincidenza della mia possibile candidatura al Senato".
Per quanto riguarda la presa di distanza del segretario dell'Udeur Clemente Mastella, ha precisato: "Questa è una cosa che mi ha ferito molto. Due giorni prima ero a Ceppaloni, ospite di Mastella. Mi aveva pregato di correre con lui al Senato, in un posto blindato per essere eletto. Credevo che tra noi ci fosse anche un rapporto di amicizia. Ho capito che non è così. Sono stato lasciato solo. Adesso non ho rapporti con Mastella nè con l'Udeur. Sono fuori dal partito, ma perchè me ne sono andato io, non perchè lo abbiano deciso altri".
E sul governatore Loiero: "Ha fatto bene a levarmi le deleghe, era un atto dovuto, ma non mi è piaciuta la presa di distanza netta, perchè conosceva la mia lealtà e la mia professionalità che gli ho sempre dimostrato con il mio lavoro. Lui non avrebbe dovuto avere dubbi sul mio conto, come ha fatto Antonio Borrello".
E sul suo futuro: "Continuerò a fare il consigliere regionale. Mi iscriverò al gruppo misto e riprenderò a lavorare con ancora più determinazione di prima".Si, ma i danni dell'arresto ingiusto e della mancata elezione al Parlamento, chi li pagherà? Qualcuno dovrà pur pagare

domenica 9 marzo 2008

Tripodi: mie riflessioni a caldo


  1. La decisione del Tribunale per il riesame di Perugia, che ha revocato il provvedimento restrittivo a carico di Tripodi, per illegittimità del provvedimento, ci conferma che dobbiamo avere fiducia nella magistratura. Certo, la decisione di emettere una ordinanza di custodia cautelare in carcere sulla base di indizi assolutamente inesistenti aveva messo a dura prova la fiducia e anche la credibilità di una certa magistratura. Non avevamo alcun dubbio sulla onestà dell’amico Tripodi e non ci sorprende oggi questa sentenza che praticamente smonta il teorema accusatorio messo in piedi dal Gip.

  2. Le dichiarazioni dei Presidenti Loiero e Bova sono tardive e arrivano quando il quadro indiziario e’ stato chiarito dalla stessa magistratura. Dopo aver collaborato con Tripodi per diversi anni, e dopo aver vissuto sul campo una stagione politica terribile per le varie vicende che si sono succedute in Calabria dal 2005 in poi, una dichiarazione di fiducia sulla correttezza di Pasquale avrebbero dovuto farla ante e non post provvedimento di scarcerazione, così come ha fatto l’On. Borrello che si è esposto subito in favore di Tripodi. Evidentemente sono stati condizionati anche loro da un clima preparato ad arte per non consentire la candidatura al Senato di un esponente politico che per come aveva lavorato in questi anni, avrebbe preso il quorum solo con i voti della provincia di Reggio.

  3. Il gruppo dell’Udeur è rimasto compatto e non abbiamo subito malgrado lo tsunami che si è abbattuto su di noi significative defezioni. Proprio in queste ore ho preso coscienza della forza di popolo che in nostro gruppo rappresenta. La marea di gente che ci ha espresso solidarietà e vicinanza in questi lunghi e difficili giorni mi ha commosso. E’ venuta fuori la connotazione popolare di un gruppo che si e’ caratterizzato per essere fortemente radicato in provincia ma soprattutto è unito da solidi legami di amicizia e affetto e si muove sulla direttrice di valori che sono un collante inossidabile.

  4. Se penso che il PD i posti al Parlamento li ha messi in vendita a 100 mila euro ciascuno, mi chiedo dove è andata a finire l’anima di questi due grandi partiti di massa. E mi chiedo come fanno a rimanere vicini ad un partito elitario i grandi esponenti politici che il 14 ottobre si sono spesi per la costruzione del PD. A loro consentitemi di appellarmi affinché si uniscano a noi per ridare dignità e rappresentanza ad una provincia che oggi è messa sotto scacco da decisioni che ai più appaiono cervellotiche. E mi riferisco alle candidature calate dall’alto nel PD ma anche nel PDL che sono sradicate dal territorio e poco rappresentative dei tanti problemi che oggi invece devono essere affrontati. Si e’ voluta penalizzare una provincia e un popolo che invece ha dimostrato grande forza e grandi capacità. Saremo sempre antagonisti di questa classe dirigente che rappresenta oggi il PD su scala regionale.

  5. A coloro che oggi mi chiedono cosa faremo dopo l’uscita dall’Udeur, a tutti do l’appuntamento a venerdì prossimo dove al Cedir raduneremo il nostro popolo, e non solo gli eletti o i dirigenti ma anche i semplici aderenti e in generale tutti i nostri sostenitori: sono consapevole che ci hanno fatto pagare un prezzo altissimo impedendo con questa inchiesta la candidatura al Senato di Tripodi; ma questa ingiustizia subita ci ha dato maggiore vigore e ci porterà ad impegnarci ancora di più. In quella assise stabiliremo il percorso futuro del nostro movimento. Avevamo detto subito dopo le dimissioni di Prodi che la strada che intendevamo seguire andava verso la costituzione di un grande centro, di una grande forza dei moderati e dei popolari. Lavoreremo subito dopo le elezioni per creare le condizioni affinché tutti coloro che si riconoscono in questi valori possano risiedere sotto la stessa casa e lo stesso tetto. Venerdì sarà giusto un anno dal congresso che ha portato alla mia elezione.

Ancora su Tripodi: reazioni e commenti.

Bova
Il TDL di Perugia ha disposto la scarcerazione, dopo quasi un mese di carcere, di Pasquale Maria Tripodi per “illegittimità” del provvedimento di arresto.
La carcerazione che il PM aveva richiesto e che il GIP aveva convalidato è ora riconosciuta illegittima.
Ora dovremmo gioire, sottolineare la nostra fiducia nella Giurisdizione, ribadire solidarietà e vicinanza al collega ed alla sua famiglia.
Lo facciamo con chiarezza ed in maniera esplicita.
Con altrettanta chiarezza, però, manifestiamo una profonda inquietudine per come abbiamo percepito in taluni, chiamati ad assolvere ruoli importanti o addirittura nevralgici nella vita della democrazia repubblicana, una sorta di pregiudizio verso la Calabria ed i calabresi tout court, e la politica ed il Consiglio regionale in particolare.
Attenzione, per primi noi, prima e ancor più dopo il delitto di Franco Fortugno, abbiamo denunciato la pervasività, la pericolosità, ed il carattere eversivo ed antidemocratico della mafia in Calabria. Su questo terreno abbiamo agito di conseguenza, con provvedimenti rigorosi e sistematici. Abbiamo chiesto sempre che si procedesse dando priorità al principio di legalità senza guardare in faccia nessuno, a partire dalla politica e dai politici. Ci sono stati casi, altri ci potranno essere, che riguardano Consiglieri regionali indagati; anche contro questi, bisogna agire con rigore e severità.
Tutto ciò è una cosa, tutt’altra cosa è arrestare prima e cercare i riscontri dopo. Per questa via è nato l’errore giudiziario di Pacenza, e successivamente il teorema del Consiglio marcio da mandare a casa.
A questo non ci stiamo. Innanzi tutto per amore di verità e contemporaneamente per evitare alla nostra terra un danno e alle nostre Istituzioni un’infamia che davvero non meritano”.

sabato 8 marzo 2008

Il primo commento a caldo di Tripodi.

''Da ora in avanti non saro' piu' dell'Udeur. Ritenevo che con il mio leader nazionale ci fosse un rapporto di tipo personale, oltre che politico, e non mi aspettavo nient'altro che mi esprimesse la sua solidarieta' dal punto di vista umano''. Lo ha detto l'ex assessore al Turismo della Regione Calabria, Pasquale Tripodi, intervistato dal TG3 Calabria dopo la sua scarcerazione. ''Dovevo essere il capolista al Senato con l'Udeur - ha aggiunto Tripodi - e questa vicenda ha rimandato tale possibilita' ad un'altra occasione. Cio' che posso dire e' che continuero' la mia azione politica piu' determinato di prima''. ''Quando mi hanno notificato il provvedimento d'arresto - ha detto ancora Tripodi - la prima sensazione che ho avuto e' che io in questa inchiesta non mi ritrovavo da nessuna parte. Esprimo perplessita' su come i carabinieri del Ros hanno condotto l'indagine e su come il magistrato ha emesso questo mandato di cattura''. ''Ringrazio il presidente Loiero - ha detto ancora Tripodi - che per ben tre giunte consecutive mi ha accordato la sua fiducia e non voglio entrare nel merito delle sue dichiarazioni dopo il mio arresto. Dico che la sera prima dell'arresto mi sono dimesso e andiamo avanti. Vediamo cosa succedera' nei prossimi giorni. Ho avuto la sensazione, comunque, che la classe politica e dirigente, me compreso, ha derogato alle proprie responsabilita' soprattutto dopo l'omicidio di Francesco Fortugno''. (ANSA).

Rimesso in libertà Tripodi.


Scarcerato l'ex assessore al Turismo della Regione Calabria, Pasquale Tripodi, dell'Udeur, arrestato il 13 febbraio scorso con l'accusa di associazione mafiosa. La decisione e' stata presa dal Tribunale per il riesame di Perugia, che ha accolto la richiesta che era stata presentata dai difensori di Tripodi, gli avvocati Umberto Abate ed Emanuele Genovese. I giudici hanno revocato il provvedimento restrittivo a carico di Tripodi, secondo quanto riferito dai difensori dell'ex assessore, per ''illegittimita' del provvedimento''. Tripodi era stato arrestato nell'ambito di un'inchiesta condotta dalla Dda di Perugia, sulla base di indagini svolte dai carabinieri del Ros, su una presenta oganizzazione criminale che avrebbe visto partecipi elementi della 'ndrangheta e della camorra. Oltre a quello di Tripodi, per il quale era stata disposta la custodia cautelare in carcere, il gip distrettuale di Perugia, su richiesta della Dda del capoluogo umbro, aveva ordinato l'arresto di 50 persone. L'inchiesta riguarda la presunta infiltrazione di elementi della 'ndrangheta in aziende ''pulite'' umbre che sarebbero state poi utilizzate per l'esecuzione di lavori in Calabria ed in altre regioni. Tripodi era stato indicato dagli inquirenti come il referente della cosca Vadala' di Bova Marina. I difensori di Tripodi, nel ricorso presentato al Tribunale per il riesame, avevano sostenuto l'assenza di riscontri all'accusa contestata a Tripodi di avere fatto parte del sodalizio mafioso oggetto dell'inchiesta. I legali avevano anche depositato una documentazione amministrativa da cui risulta che l'ex assessore al Turismo non aveva alcuna competenza istituzionale in relazione alle questioni di cui si parla nelle conversazioni intercettate inserite nel fascicolo dell'inchiesta. (ANSA).