La presa di posizione del segretario nazionale all'annuncio dell'arresto di Tripodi sta provocando reazioni a catena a sostegno dell'assessore
Mallamaci: "Pasquale uscirà a testa alta, il partito reggino lo seguirà. Da Mastella aspettiamo chiarimenti".
I latini, che sono maestri di vita, dicevano che gli amici veri si vedono nelle avversità.
L'assessore regionale Pasquale Tripodi, arrestato con un'accusa pesante (concorso in associazione mafiosa), si sta trovando idealmente a suo fianco i suoi veri amici di partito che, elettoralmente parlando, costituiscono nella provincia di Reggio un autentico serbatoio di voti.
Non è un caso che alle ultime regionali l'Udeur ha sfiorato il 10 per cento e Tripodi è stato il primo eletto in assoluto con 11.806 preferenze in tutta la provincia.
Una prova pubblica di amicizia e di affetto, il dott. Pasquale Tripodi l'ha avuta dal suo gruppo domenica. Una sessantina di persone ("e non sono tutti", dice il segretario provinciale dell'Udeur) ha voluto manifestare "vicinanza, stima ed affetto" a Tripodi. E non si tratta di personale qualsiasi ma di gente che ricopre ruoli importanti (sindaci, assessori, consiglieri comunali, dirigenti di partito) nell'ambito dell'intera provincia, oltre al vice presidente dell'amministrazione provinciale, Gesualdo Costantino e ai consiglieri provinciali Giugno, Barone e Romeo.
Tutto ciò conferma che Pasquale Tripodi dispone di una rete di capo-elettori solida e capillare nel territorio.
L'uscita pubblica degli amici veri di Pasquale Tripodi è anche una risposta forte al segretario nazionale Mastella che, appena avuta notizia dell'arresto di Tripodi, ha provveduto a scaricarlo, sostenendo che addirittura con il partito era praticamente da tempo un "separato in casa" e che a nominarlo assessore regionale era stato il governatore Loiero di sua iniziativa.
Adesso che i contorni della vicenda giudiziaria sembrano prendere una piega nettamente favorevole all'assessore indagato che durante l'interrogatorio avrebbe ribadito la sua totale estraneità, a Roma, nella sede del Campanile, c'è grande imbarazzo per le dichiarazioni avventate fatte nella prima ora.
E la vicenda minaccia di diventare un vero e proprio caso politico: l'Udeur in provincia di Reggio rischia di scomparire.
Il segretario provinciale Paolo Mallamaci, che è riuscito a mantenere compatto il gruppo in questi giorni di tempesta, si esprime con estrema chiarezza, inviando messaggi a Roma e a Ceppaloni: "Sia chiaro, l'Udeur di Reggio seguirà Pasquale Tripodi. Aspettiamo con estrema serenità che si pronunci il Tribunale della Libertà, ma è evidente che la direzione nazionale del partito ci deve uina spiegazione. Martedì, prima della notizia dell'arresto, l'amico Pasquale era considerato una risorsa, tanto che doveva essere candidato al Senato, mentre mercoledì era diventato un separato in casa. Su questa assurdità pretendiamo chiarimenti dell'on. Mastella".Ma dove andrà il gruppo vicino a Pasqulae Tripodi? Resterà nell'Udeur di Mastella o confluirà nel Popolo della libertà di Berlusconi?
Mallamaci è prudente ma chiaro: "Decideremo tutti insieme, dopo aver conosciuto la posizione ufficiale di Pasquale Tripodi. Senza di lui non faremo alcun passo".Mastella, quindi, rischia di perdere la Calabria.
Dopo la scelta di Antonio Borrello di restare nel Centrosinistra, se anche il gruppo-Tripodi, che costituisce la roccaforte dell'Udeur in Calabria, gli volterà le spalle, la forza elettorale del Campanile nel Reggino diventerà pressochè inesistente.
Già la perdita in città di Michele Raso, che alle ultime comunali ha seguito Scopelliti, rappresentava una grossa "falla" d voti. Ma Raso nel frattempo non si era legato ad alcun partito politico ed è pronto a ritornare con Pasquale Tripodi, al quale continua ad esprimere solidarietà ed amicizia, se il gruppo-Udeur del Reggino aderirà alla Pdl.
La situazione è questa, in attesa di sviluppi di natura giudiziaria.
Gli avvocati di Tripodi sono ottimisti, ma su questo arresto affiorano perplessità anche dal mondo giudiziario. Lo si era scritto sin dal primo momento: non c'era nelle cinquecento pagine dell'ordinanza una sola intercettazione diretta di Pasquale Tripodi.
Tecnicamente ci è stato spiegato che le dichiarazioni "eteroaccusatorie" (quando si parla di terze persone) per avere un valore tale da giustificare un arresto devono essere corroborate dai riscontri.
Lo stabiliscono le sentenze della Corte di Cassazione.Altrimenti qualsiasi persona ignara potrebbe restare vittima di millantatori o di persone rovinate che decidono di rovinare terzi.Tutto il gruppo (per ora dell'Udeur) ha fiducia nella Magistratura."Pasquale Tripodi- dice Mallamaci- tornerà libero e a testa alta e noi continueremo a fare politica con lui".
Anche il gruppo provinciale dei giovani Udeur ha inteso esprimere solidarietà a Tripodi. Tra l'altro scrivono i giovani di avere piena fiducia nella Magistratura, alla quale però rivolgono l'invito di "fare chiarezza in tempi rapidi. Certi che la verità saprà rendere giustizia al nostro leader indiscusso. Ci auguriamo che questo momento così difficile passi in fretta e vi sia il pieno riscatto della sua onorabilità e dignità".
Tonio Licordari
(Tratto dalla "Gazzetta del Sud")
Etichette: Cronaca, In Calabria, Politica
Mallamaci: "Pasquale uscirà a testa alta, il partito reggino lo seguirà. Da Mastella aspettiamo chiarimenti".
I latini, che sono maestri di vita, dicevano che gli amici veri si vedono nelle avversità.
L'assessore regionale Pasquale Tripodi, arrestato con un'accusa pesante (concorso in associazione mafiosa), si sta trovando idealmente a suo fianco i suoi veri amici di partito che, elettoralmente parlando, costituiscono nella provincia di Reggio un autentico serbatoio di voti.
Non è un caso che alle ultime regionali l'Udeur ha sfiorato il 10 per cento e Tripodi è stato il primo eletto in assoluto con 11.806 preferenze in tutta la provincia.
Una prova pubblica di amicizia e di affetto, il dott. Pasquale Tripodi l'ha avuta dal suo gruppo domenica. Una sessantina di persone ("e non sono tutti", dice il segretario provinciale dell'Udeur) ha voluto manifestare "vicinanza, stima ed affetto" a Tripodi. E non si tratta di personale qualsiasi ma di gente che ricopre ruoli importanti (sindaci, assessori, consiglieri comunali, dirigenti di partito) nell'ambito dell'intera provincia, oltre al vice presidente dell'amministrazione provinciale, Gesualdo Costantino e ai consiglieri provinciali Giugno, Barone e Romeo.
Tutto ciò conferma che Pasquale Tripodi dispone di una rete di capo-elettori solida e capillare nel territorio.
L'uscita pubblica degli amici veri di Pasquale Tripodi è anche una risposta forte al segretario nazionale Mastella che, appena avuta notizia dell'arresto di Tripodi, ha provveduto a scaricarlo, sostenendo che addirittura con il partito era praticamente da tempo un "separato in casa" e che a nominarlo assessore regionale era stato il governatore Loiero di sua iniziativa.
Adesso che i contorni della vicenda giudiziaria sembrano prendere una piega nettamente favorevole all'assessore indagato che durante l'interrogatorio avrebbe ribadito la sua totale estraneità, a Roma, nella sede del Campanile, c'è grande imbarazzo per le dichiarazioni avventate fatte nella prima ora.
E la vicenda minaccia di diventare un vero e proprio caso politico: l'Udeur in provincia di Reggio rischia di scomparire.
Il segretario provinciale Paolo Mallamaci, che è riuscito a mantenere compatto il gruppo in questi giorni di tempesta, si esprime con estrema chiarezza, inviando messaggi a Roma e a Ceppaloni: "Sia chiaro, l'Udeur di Reggio seguirà Pasquale Tripodi. Aspettiamo con estrema serenità che si pronunci il Tribunale della Libertà, ma è evidente che la direzione nazionale del partito ci deve uina spiegazione. Martedì, prima della notizia dell'arresto, l'amico Pasquale era considerato una risorsa, tanto che doveva essere candidato al Senato, mentre mercoledì era diventato un separato in casa. Su questa assurdità pretendiamo chiarimenti dell'on. Mastella".Ma dove andrà il gruppo vicino a Pasqulae Tripodi? Resterà nell'Udeur di Mastella o confluirà nel Popolo della libertà di Berlusconi?
Mallamaci è prudente ma chiaro: "Decideremo tutti insieme, dopo aver conosciuto la posizione ufficiale di Pasquale Tripodi. Senza di lui non faremo alcun passo".Mastella, quindi, rischia di perdere la Calabria.
Dopo la scelta di Antonio Borrello di restare nel Centrosinistra, se anche il gruppo-Tripodi, che costituisce la roccaforte dell'Udeur in Calabria, gli volterà le spalle, la forza elettorale del Campanile nel Reggino diventerà pressochè inesistente.
Già la perdita in città di Michele Raso, che alle ultime comunali ha seguito Scopelliti, rappresentava una grossa "falla" d voti. Ma Raso nel frattempo non si era legato ad alcun partito politico ed è pronto a ritornare con Pasquale Tripodi, al quale continua ad esprimere solidarietà ed amicizia, se il gruppo-Udeur del Reggino aderirà alla Pdl.
La situazione è questa, in attesa di sviluppi di natura giudiziaria.
Gli avvocati di Tripodi sono ottimisti, ma su questo arresto affiorano perplessità anche dal mondo giudiziario. Lo si era scritto sin dal primo momento: non c'era nelle cinquecento pagine dell'ordinanza una sola intercettazione diretta di Pasquale Tripodi.
Tecnicamente ci è stato spiegato che le dichiarazioni "eteroaccusatorie" (quando si parla di terze persone) per avere un valore tale da giustificare un arresto devono essere corroborate dai riscontri.
Lo stabiliscono le sentenze della Corte di Cassazione.Altrimenti qualsiasi persona ignara potrebbe restare vittima di millantatori o di persone rovinate che decidono di rovinare terzi.Tutto il gruppo (per ora dell'Udeur) ha fiducia nella Magistratura."Pasquale Tripodi- dice Mallamaci- tornerà libero e a testa alta e noi continueremo a fare politica con lui".
Anche il gruppo provinciale dei giovani Udeur ha inteso esprimere solidarietà a Tripodi. Tra l'altro scrivono i giovani di avere piena fiducia nella Magistratura, alla quale però rivolgono l'invito di "fare chiarezza in tempi rapidi. Certi che la verità saprà rendere giustizia al nostro leader indiscusso. Ci auguriamo che questo momento così difficile passi in fretta e vi sia il pieno riscatto della sua onorabilità e dignità".
Tonio Licordari
(Tratto dalla "Gazzetta del Sud")
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