lunedì 20 agosto 2007

Crisi provincia Reggio Calabria


La direzione provinciale dell’Udeur si è riunita per affondare la crisi in atto alla provincia di Reggio Calabria dove è in corso da alcune settimane una verifica che si è resa necessaria per un evidente scollamento della coalizione da attribuire in primis per le posizioni assunte dai Comunisti Italiani e da Rifondazione Comunista che si sono caratterizzati anche all’interno dell’Ente di Palazzo Foti per essere al contempo forza di governo da una parte e di opposizione dall’altra. I rappresentanti in consiglio di questi partiti spesso hanno disatteso gli accordi di maggioranza, astenendosi o non votando provvedimenti su cui era necessaria una condivisione politica da parte di tutta la coalizione, vedi Sogas e Sviprore . E anche in giunta, l’avv. Canale dei Comunisti Italiani non ha votato con motivazioni pretestuose alcune importanti deliberazioni proposte dagli altri assessori e questo alla fine ha provocato uno sfaldamento che ha reso inevitabile un chiarimento complessivo nei rapporti tra i partiti che appoggiano l’azione del Presidente Morabito. Nei due precedenti incontri l’analisi del primo anno di legislatura, pur mettendo in risalto alcune positive azioni prodotte dall’esecutivo Morabito, in un quadro di difficoltà oggettive derivanti dal dover gestire la fase del trasferimento delle deleghe e del personale dalla Regione Calabria, ha evidenziato alcune carenze in fase di comunicazione dei provvedimenti adottati e ha reso evidente l’assoluta mancanza di coinvolgimento dei partiti nelle scelte strategiche che devono ispirare l’azione dell’Ente. Il 21 agosto è in calendario l’incontro decisivo per varare la nuova Giunta provinciale, anche se la proposta formulataci dal presidente Morabito non convince perché essa penalizza fortemente il centro dello schieramento politico e in modo particolare l’Udeur che dovrebbe sacrificare una propria presenza nell’esecutivo e di fatto crea le condizioni per una egemonia politica del futuro Partito Democratico che con questa formula si troverebbe ad avere ben 6 rappresentanti in Giunta,oltre al presidente del Consiglio Provinciale e ad un Vice Presidente. I Popolari Udeur sono invece per il rispetto dell’accordo che ha consentito all’Unione di vincere le elezioni nella primavera scorsa, con una regola di ripartizione che deve essere effettuata tenendo conto del consenso ricevuto dai partiti alle elezioni del maggio 2006, rifiutando quindi la formula 8+2 che rischia di fagocitare l’Udeur che ha 3 rappresentanti in Consiglio ed è il primo partito della coalizione. Inoltre non si capisce la necessità di nominare due assessori esterni esperti in tema di bilancio e politiche comunitarie,ambiti che per la loro peculiarità devono essere di stretta pertinenza dell’organo politico. Se non viene riconosciuto ai Popolari Udeur il peso che gli elettori hanno conferito al partito, verrà valutata l’opportunità di dare un appoggio esterno al Presidente Morabito senza entrare direttamente in giunta esponenti del Campanile. Anche perché il mancato rispetto degli accordi elettorali crea un precedente pericoloso, che si può estendere anche agli Enti che propedeuticamente stanno sotto la Provincia. E’ necessario inoltre muoversi in modo più incisivo verso l’attuazione del programma elettorale, programma che ha delineato in modo chiaro le linee di intervento per fare uscire la nostra Provincia dalle situazioni di criticità che rendono difficile la ripresa economica, sociale e culturale dell’intera provincia, e a tal proposito l’Udeur avanzerà una formale richiesta al Presidente Morabito per costituire una commissione per l’attuazione del programma composto da esponenti dei partiti che compongono la coalizione di governo.




Paolo Mallamaci
Segretario Provinciale dei popolari Udeur

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