L’ ennesima altalena delle dimissioni presentate e poi ritirate da parte del Sindaco Zappalà a Bagnara stanno creando confusione e sconcerto nell’opinione pubblica della splendida cittadina del Tirreno. Dopo un ulteriore periodo di riflessione successivo alle dimissioni del 22 aprile il Sindaco ha maturato la determinazione di ripartire con le attività amministrative nominando una nuova giunta comunale che, al di là della valenza indubbia dei singoli componenti, lascia aperti almeno due interrogati che richiedono secondo noi risposte adeguate e convincenti. La prima questione è di carattere politico: il rimpastino voluto dal Primo cittadino, infatti fino adesso ha penalizzato solo e fortemente l’UDC che prima della nuova giunta era rappresentata nell’esecutivo dagli amici Romeo (vice sindaco) e Spoleti e dopo le nuove nomine invece ha visto fortemente penalizzata la propria presenza nell’organo amministrativo limitatamente al solo Romeo (per giunta con la sola delega assessorile), il quale con grande senso di responsabilità ha rassegnato subito le dimissioni. Tale decisione seppur legittima dal punto di vista della norma che conferisce al Sindaco il potere di nominare e revocare gli assessori è da noi ritenuta assolutamente inopportuna in quanto priva alla collettività bagnarese di due ottimi amministratori che in questi anni si sono fatti interpreti dei bisogni della gente e che con il loro impegno hanno contribuito a dare soluzione ai numerosi problemi della comunità, tanto che se oggi Bagnara è ritornata ad essere meta di un turismo non solo vacanziero ma anche culturale e un centro di attrazione per tutta la fascia di utenza di sistemi turistico- ricettivi che si affaccia sulla costa viola, gran parte del merito è da annoverare all’impegno profuso da Romeo e Spoleti che hanno saputo creare le sinergie e i giusti collegamenti con gli enti propedeutici e sussidiariamente vicini all’amministrazione comunale. Con questa decisione si evidenzia che questo modo di fare politica, coerente e leale, portato avanti da Romeo e Spoleti in questi anni ( e con loro di tutti gli iscritti e i simpatizzanti dell’UDC di Bagnara), non è stato apprezzato da Zappalà. Il secondo aspetto di assoluta rilevanza riguarda l’opportunità complessiva di crescita del Comune stesso. Infatti, l’altra decisione anche essa difficile da comprendere, è quella di affidare il delicato incarico di vice sindaco ad un cittadino che vive fuori dalle dinamiche della collettività bagnarese e che sicuramente al di là delle qualità umane e professionali, non sarà in grado di incidere in modo efficace sulle decisioni da prendere nell’interesse dei cittadini del Comune. Senza considerare che tale decisione mortifica le numerose intelligenze locali che sicuramente di più e meglio potevano essere testimoni dei bisogni della propria collettività e potevano interpretare il ruolo di supporto del Sindaco di Bagnara, anche tenendo conto che essendo Zappalà al secondo mandato e non essendo più candidabile, una oculata pianificazione avrebbe gettato le basi per una continuità amministrativa dell’opera fin qui senza dubbio positiva svolta. Riteniamo che fino a quando non verrà fatta chiarezza politica sulle motivazioni che stanno alle basi di certe decisioni, il nostro ruolo non ci potrà consentire di assumere responsabilità diretta nella gestione,valutando di volta in volta la portata degli atti amministrativi che saranno proposti in Consiglio.
Reggio Calabria 26 maggio 2009
Paolo Mallamaci Segretario Provinciale dell’UDC
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