Con riferimento agli articoli pubblicati sul Suo giornale, che evidenziano una mia posizione “possibilista” sull’ipotesi della costruzione di una centrale a carbone a Saline Ioniche, mi preme sottolineare quanto segue: il sottoscritto e l’intero partito dei Popolari Udeur sono su una posizione di netta chiusura contro l’ipotesi di qualsivoglia intervento industriale che abbia un forte impatto ambientale e possa produrre effetti nefasti sulla salute degli uomini. Quindi diciamo anche noi un no convinto alla centrale a carbone e a tutti gli interventi che possano creare danni irreparabili all’ambiente e all’uomo. D’altra parte la mia storia personale e il mio impegno per la riqualificazione dell’area ex liquichimica e per il rilancio delle OGR, mi hanno visto in questi anni impegnato in battaglie contro la Stef, contro l’ipotesi di una centrale alimentata con le scorie degli animali morti a seguito della sindrome della mucca pazza, contro l’ipotesi di lavorazione delle farine animali,etc e quasi sempre sono stato io, nell’indifferenza generale, a lanciare un forte grido dei allarme contro i predatori che arrivavano dalle nostre parti a razziare risorse. E chi scrive ha ancora in corso una vertenza giudiziaria contro l’allora amministratore della Sipi De Francisci allorquando da consigliere comunale di Montebello Ionico , si è battuto contro l’ipotesi della costruzione di un Termoconvettore verso il quale allora abbiamo assunto una posizione di netta chiusura. Ma il mio precedente intervento voleva creare un momento di riflessione sulla politica di riconversione dell’area. Noi non siamo per i cosiddetti NO ideologici, o per partito preso, e non ci schieriamo con coloro che bocciano qualsivoglia intervento su una area che sicuramente sarebbe apprezzabile riconvertire in polo turistico, ma che di fatto ha ormai una connotazione industriale. Riteniamo che nel momento in cui ci sono imprenditori seri e credibili, è necessario che le pubbliche amministrazioni si confrontino in modo costruttivo per cercare di indirizzare gli interventi verso quei provvedimenti che pur creando posti di lavoro, non siano una minaccia per l’ambiente e per gli uomini. Quindi non vi è alcuna differenziazione rispetto alle posizioni di Pasquale Tripodi e soprattutto non siamo noi gli apripista di una società, la Sei, di cui disconosciamo i dirigenti svizzeri e rappresentanti locali, cosi’ come si era paventato in una intervista di qualche giorno fa al segretario provinciale della Cisl Piscionieri.
Paolo Mallamaci Segretario Provinciale dei popolari Udeur
Paolo Mallamaci Segretario Provinciale dei popolari Udeur
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