mercoledì 30 maggio 2007

Reggio:la sconfitta non è solo di Lamberti.

Il risultato elettorale delle amministrative di Reggio Calabria, che ha letteralmente spazzato via il centro sinistra deve portare tutti i soggetti interessati a fare una riflessione seria sulle molteplici cause che hanno portato a un tale risultato disastroso che per le proporzioni assunte, rappresenta una vera Caporetto per i partiti del centro sinistra. Oggi è facile trasferire la responsabilità della sconfitta, come in queste ore stanno facendo alcuni leader dei partiti che sono stati maggiormente penalizzati dall’elettorato, al candidato a Sindaco o a pezzi della coalizione. Le cause sono ben altre e affondano le radici nei cinque anni che hanno preceduto le elezioni del 27 e 28 maggio, con una opposizione blanda e a volte connivente, con l’incapacità di costruire una proposta politica seria e credibile che partisse da un programma condiviso dai partiti dell’Unione, fino a passare ad alcuni aspetti prettamente organizzativi come lo sfaldamento registratosi nelle circoscrizioni che danno l’esatta misura di quale opera si dovrà fare per rifondare il centro sinistra a Reggio. Inoltre la latitanza di alcuni uomini del governo nazionale e regionale hanno dato all’elettorato la consapevolezza che la “partita” a Reggio interessava poco o nulla ai big dell’Unione e gli elettori hanno colto questa indifferenza già nella fase di preparazione delle liste, con una transumanza di capi elettori da una parte all’altra dello schieramento politico. La sconfitta, che merita una attenta e approfondita analisi che verrà fatta a tempo debito, non è solo di Lamberti, ma di tutto il centro sinistra. A Lamberti va dato atto di aver combattuto una battaglia impari,anche se non esente da errori, con grande spirito di servizio,profondendo ogni energia per ribaltare un risultato che era già scritto in partenza. L’Udeur ha conseguito sicuramente un risultato ben al di sotto di quanto ci eravamo prefissati, e al di sotto del dato delle ultime provinciali. La chiave di lettura di questo insuccesso va visto nell’affollamento del centro dello schieramento politico che con un proliferare impressionante di liste civiche ha ridotto spazi per noi importanti e in una difficoltà organizzativa nella predisposizione delle liste con i due congressi celebrati a ridosso della scadenza dei termini di presentazione delle stesse. Ma non consentiamo a nessuno, siano essi politici o giornalisti, di gettare ombre sulla nuova classe dirigente e sul leader del Partito Pasquale Tripodi, che si sono adoperati con entusiasmo, con coerenza, con passione e lealtà, spendendosi con grande impegno in una sfida elettorale resa ancora più difficile dalle defezioni registratisi nel Campanile, se si considera che alla vigilia del voto ben quattro esponenti di primo piano, hanno deciso di migrare verso altri lidi più caldi e sicuri. Chi è rimasto nel partito e si è candidato alle elezioni, lo ha fatto pur sapendo di andare incontro ad una sconfitta per la coalizione, dimostrando con il loro attaccamento una condivisione di un progetto che è partito con il congresso provinciale di marzo e che sicuramente non si esaurirà con la tornata elettorale che ci siamo lasciati alle spalle. I risultati della provincia danno la misura di un partito che continua a crescere, e dimostrano che il dato di Reggio è assolutamente legato a fattori circostanti. Infatti l’Udeur non solo conferma tutti i Sindaci uscenti ma si aggiudica i Municipi di altri 3 importanti centri della Provincia, e eleggendo i propri esponenti nel 90% dei comuni dove si è votato il 27 e 28 maggio.

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