Il risultato elettorale delle amministrative di Reggio Calabria, che ha letteralmente spazzato via il centro sinistra deve portare tutti i soggetti interessati a fare una riflessione seria sulle molteplici cause che hanno portato a un tale risultato disastroso che per le proporzioni assunte, rappresenta una vera Caporetto per i partiti del centro sinistra. Oggi è facile trasferire la responsabilità della sconfitta, come in queste ore stanno facendo alcuni leader dei partiti che sono stati maggiormente penalizzati dall’elettorato, al candidato a Sindaco o a pezzi della coalizione. Le cause sono ben altre e affondano le radici nei cinque anni che hanno preceduto le elezioni del 27 e 28 maggio, con una opposizione blanda e a volte connivente, con l’incapacità di costruire una proposta politica seria e credibile che partisse da un programma condiviso dai partiti dell’Unione, fino a passare ad alcuni aspetti prettamente organizzativi come lo sfaldamento registratosi nelle circoscrizioni che danno l’esatta misura di quale opera si dovrà fare per rifondare il centro sinistra a Reggio. Inoltre la latitanza di alcuni uomini del governo nazionale e regionale hanno dato all’elettorato la consapevolezza che la “partita” a Reggio interessava poco o nulla ai big dell’Unione e gli elettori hanno colto questa indifferenza già nella fase di preparazione delle liste, con una transumanza di capi elettori da una parte all’altra dello schieramento politico. La sconfitta, che merita una attenta e approfondita analisi che verrà fatta a tempo debito, non è solo di Lamberti, ma di tutto il centro sinistra. A Lamberti va dato atto di aver combattuto una battaglia impari,anche se non esente da errori, con grande spirito di servizio,profondendo ogni energia per ribaltare un risultato che era già scritto in partenza. L’Udeur ha conseguito sicuramente un risultato ben al di sotto di quanto ci eravamo prefissati, e al di sotto del dato delle ultime provinciali. La chiave di lettura di questo insuccesso va visto nell’affollamento del centro dello schieramento politico che con un proliferare impressionante di liste civiche ha ridotto spazi per noi importanti e in una difficoltà organizzativa nella predisposizione delle liste con i due congressi celebrati a ridosso della scadenza dei termini di presentazione delle stesse. Ma non consentiamo a nessuno, siano essi politici o giornalisti, di gettare ombre sulla nuova classe dirigente e sul leader del Partito Pasquale Tripodi, che si sono adoperati con entusiasmo, con coerenza, con passione e lealtà, spendendosi con grande impegno in una sfida elettorale resa ancora più difficile dalle defezioni registratisi nel Campanile, se si considera che alla vigilia del voto ben quattro esponenti di primo piano, hanno deciso di migrare verso altri lidi più caldi e sicuri. Chi è rimasto nel partito e si è candidato alle elezioni, lo ha fatto pur sapendo di andare incontro ad una sconfitta per la coalizione, dimostrando con il loro attaccamento una condivisione di un progetto che è partito con il congresso provinciale di marzo e che sicuramente non si esaurirà con la tornata elettorale che ci siamo lasciati alle spalle. I risultati della provincia danno la misura di un partito che continua a crescere, e dimostrano che il dato di Reggio è assolutamente legato a fattori circostanti. Infatti l’Udeur non solo conferma tutti i Sindaci uscenti ma si aggiudica i Municipi di altri 3 importanti centri della Provincia, e eleggendo i propri esponenti nel 90% dei comuni dove si è votato il 27 e 28 maggio.
mercoledì 30 maggio 2007
Reggio:la sconfitta non è solo di Lamberti.
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mercoledì 16 maggio 2007
Elezioni a Reggio:Scopelliti rifiuta il confronto.
Scopelliti rifiuta il confronto pubblico con gli altri candidati a Sindaco perché non ha alcun risultato apprezzabile da presentare alla città. In cinque anni di amministrazione di centro destra non abbiamo assistito ad un solo intervento strutturale che abbia proiettato Reggio in modo concreto verso il futuro. Per quanto riguarda la viabilità, questa amministrazione non è stata capace di pensare ad una alternativa alla statale 106 che rimane ancora oggi l’unica arteria percorribile per chi deve entrare in città da sud. La pedemontana alternativa a questa strada molto trafficata, da costruire più a nord dell’attuale cinta urbana parallelamente al tracciato odierno della 106, rimane ancora nei libri dei sogni, così come rimane solo una idea progettuale la copertura delle golene dei torrenti Calopinace e Sant’Agata che darebbero respiro alle zone collinari della città. Il concetto di città turistica sbandierato da Scopelliti è assolutamente risibile, in un comune dove la ricettività è scarsissima e l’unica idea di turismo è legata alla Notte Bianca e ad una fruizione estiva del lungomare, dove spicca la perla tutta reggina delle camminate dorate di Lele Mora e delle sue ragazze. Le periferie sono state completamente abbandonate al proprio destino, e l’unica idea di sviluppo si è concentrato nel salotto buono della città che è il corso Garibaldi. I servizi che sono stati affidati alle varie società miste costano circa il 30% in più che negli altri comuni omogenei (dati istat) ed è sconsolante che nessuno dei posti di lavoro partoriti direttamente o indirettamente da questa amministrazione sia stato assegnato attraverso un pubblico concorso, creando disuguaglianze sociali e ingiustizie, oltre ad una ulteriore lista di precari che fa crescere l’idea di assistenzialismo che unito al fatalismo endemicamente imperante nella nostra società, sono la palla al piede della crescita economica e sociale della città. Sull’edilizia scolastica e sull’impiantistica sportiva è stato sollevato un grandissimo polverone ma nessun risultato concreto è stato prodotto. Vi è stato in questi cinque anni un continuo sperpero di denaro pubblico con un aumento smisurato di consulenze e prebende che non trovano riscontro nemmeno nelle città metropolitane. E il bilancio Comunale è al limite del dissesto finanziario, tanto che da più parti è stato invocato un ferreo controllo da parte della Corte dei Conti per capire realmente la situazione finanziaria e debitoria del comune. Il mancato dibattito dunque, con il candidato a Sindaco dell’Unione è dovuto solo a una debolezza di contenuti e di idee da parte di Scopelliti che ha cercato con il proliferare di liste civiche all’interno del centro destra di sopperire alla mancanza di risultati concreti. Senza contare che tali liste, senza alcun ancoraggio ai partiti o a una ideologia sono il trionfo di una idea qualunquista della politica, che vede trionfare il particolarismo sull’interesse generale.
Paolo Mallamaci
Segretario Provinciale di Reggio Calabria
Paolo Mallamaci
Segretario Provinciale di Reggio Calabria
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