Le avverse condizioni atmosferiche che si sono abbattute sulla Calabria in queste ultime settimane ha piegato la Regione che ha subito danni per almeno 300 milioni di euro. In questi giorni stiamo registrando il grido di allarme che proviene dai Sindaci e dalle Amministrazioni Comunali; lungomari distrutti, case evacuate, ponti che crollano, sottopassi intasati, allagamenti che interessano non solo gli scantinati ma anche i piani alti delle case. E per ultimo, le frane che hanno di fatto isolato la Calabria dal resto della Penisola, con l’aggravante ad Altilia Grimaldi di due giovani innocenti periti sotto metri cubi di fango a seguito del crollo della montagna. La chiusura dell’A3 a Villa,ha creato situazioni di particolare disagio ai pendolari e agli studenti che non possono raggiungere la città o i centri della piana se non da Gambarie o dalla strada statale 106. Non è importante secondo me oggi ricercare le responsabilità di chi non è riuscito a prevedere questo immane disastro. Da destra e da sinistra è un continuo addossarsi di colpe e di inefficienze. Forse la verità è che paghiamo anni di incuria e di politiche scellerate in tema di infrastrutture: mi sono spesso chiesto, facendo l’autostrada del sole quasi quotidianamente, chi ha progettato questo nuovo tracciata del tratto che va da Villa a Bagnara, quale è la logica che sta a monte di questo intervento? Che senso aveva e ha, abbattere viadotti che hanno meno di 50 anni per costruirne degli altri solo a pochi metri più a monte? Perché sventrare la montagna che ha garantito l’equilibrio dell’ecosistema per allargare la carreggiata di soli tre metri? Sono domande alle quali io non posso dare risposte perché non ho competenze specifiche. Ma un dato questa emergenza sta evidenziando in modo drammaticamente impellente: il defluire del traffico pesante lungo la strada statale 106, ha reso praticamente impossibile l’accesso alla città di Reggio da sud. Lunghe file chilometriche, decine di incidenti solo stamattina, ci fanno capire che è arrivato il momento di pensare seriamente ad una alternativa alla statale che nei momenti di crisi è assolutamente impraticabile. E’ secondo me necessario rispolverare il progetto che prevede un nuovo percorso a monte dell’attuale che funga da tangenziale e strada di raccordo per chi viene da sud dai comuni limitrofi e deve essere sinergicamente collegato con il viale che l’Amministrazione di Reggio ha già sviluppato come idea progettuale al fine di dare una continuità ideale per tutta quella zona che va dal viale Aldo Moro fino all’abitato di San Gregorio e che si conturberà naturalmente con il lungomare Falcomatà. Superata l’emergenza di questi giorni, sarà necessario convocare un tavolo di lavoro con tutti i soggetti interessati e trovare assieme una soluzione confacente alla drammaticità che il maltempo di questi giorni ha evidenziato, prima che sia troppo tardi e prima che altro sangue innocente venga versato.
Paolo Mallamaci Presidente Provinciale dell’UDC.
30.1.2009
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