sabato 31 gennaio 2009

Verso l'Unione di centro.

Carissimi, il 31 gennaio scade il termine per iscriversi alla Costituente di Centro, un nuovo soggetto politico che darà vita all’Unione di Centro, il cui acronimo sarà sempre UDC, ma che nasce dalla sommatoria di diverse esperienze politiche, ed ha la pretesa di collocarsi in modo nuovo nel panorama politico nazionale. Un partito rinnovato che si pone un obiettivo ambizioso: difendere alcuni temi della politica, antichi ma sempre attuali quali il concetto dell'unità nazionale, l'identità cristiana, la difesa della famiglia, delle imprese, del volontariato, la collocazione europea e atlantica dell'Italia, le riforme strutturali in economia, quella sulle pensioni, le liberalizzazioni, la modernizzazione del Paese, la difesa di una legge elettorale che dia la possibilità agli elettori di scegliere e non nominare,il rifiuto di un federalismo fiscale che penalizza sempre di più il Sud della Nazione; tutti temi che hanno già colto favorevolmente le attenzioni degli elettori che sia alle scorse elezioni per il rinnovo del Parlamento che alle elezioni regionali in Friuli ed in Abruzzo, hanno sancito con il loro voto che in Italia ancora c’è spazio per un partito moderato ispirato ai valori della dottrina sociale della Chiesa. Stiamo gettando il seme per un grande partito nazionale,popolare e moderato, equidistante dalle due grandi coalizioni pronte ad implodere sotto il peso delle loro contraddizioni. Dai dunque il tuo contributo per la difesa dei valori in cui credi, impegnati in un sistema di regole che sarà garanzia di democrazia e di libertà di espressione per tutti, fai parte di questo progetto che pone l’Uomo al centro dell’azione politica, aderisci insieme a noi all’Unione di Centro.

venerdì 30 gennaio 2009

Emergenza maltempo.

Le avverse condizioni atmosferiche che si sono abbattute sulla Calabria in queste ultime settimane ha piegato la Regione che ha subito danni per almeno 300 milioni di euro. In questi giorni stiamo registrando il grido di allarme che proviene dai Sindaci e dalle Amministrazioni Comunali; lungomari distrutti, case evacuate, ponti che crollano, sottopassi intasati, allagamenti che interessano non solo gli scantinati ma anche i piani alti delle case. E per ultimo, le frane che hanno di fatto isolato la Calabria dal resto della Penisola, con l’aggravante ad Altilia Grimaldi di due giovani innocenti periti sotto metri cubi di fango a seguito del crollo della montagna. La chiusura dell’A3 a Villa,ha creato situazioni di particolare disagio ai pendolari e agli studenti che non possono raggiungere la città o i centri della piana se non da Gambarie o dalla strada statale 106. Non è importante secondo me oggi ricercare le responsabilità di chi non è riuscito a prevedere questo immane disastro. Da destra e da sinistra è un continuo addossarsi di colpe e di inefficienze. Forse la verità è che paghiamo anni di incuria e di politiche scellerate in tema di infrastrutture: mi sono spesso chiesto, facendo l’autostrada del sole quasi quotidianamente, chi ha progettato questo nuovo tracciata del tratto che va da Villa a Bagnara, quale è la logica che sta a monte di questo intervento? Che senso aveva e ha, abbattere viadotti che hanno meno di 50 anni per costruirne degli altri solo a pochi metri più a monte? Perché sventrare la montagna che ha garantito l’equilibrio dell’ecosistema per allargare la carreggiata di soli tre metri? Sono domande alle quali io non posso dare risposte perché non ho competenze specifiche. Ma un dato questa emergenza sta evidenziando in modo drammaticamente impellente: il defluire del traffico pesante lungo la strada statale 106, ha reso praticamente impossibile l’accesso alla città di Reggio da sud. Lunghe file chilometriche, decine di incidenti solo stamattina, ci fanno capire che è arrivato il momento di pensare seriamente ad una alternativa alla statale che nei momenti di crisi è assolutamente impraticabile. E’ secondo me necessario rispolverare il progetto che prevede un nuovo percorso a monte dell’attuale che funga da tangenziale e strada di raccordo per chi viene da sud dai comuni limitrofi e deve essere sinergicamente collegato con il viale che l’Amministrazione di Reggio ha già sviluppato come idea progettuale al fine di dare una continuità ideale per tutta quella zona che va dal viale Aldo Moro fino all’abitato di San Gregorio e che si conturberà naturalmente con il lungomare Falcomatà. Superata l’emergenza di questi giorni, sarà necessario convocare un tavolo di lavoro con tutti i soggetti interessati e trovare assieme una soluzione confacente alla drammaticità che il maltempo di questi giorni ha evidenziato, prima che sia troppo tardi e prima che altro sangue innocente venga versato.
Paolo Mallamaci Presidente Provinciale dell’UDC.
30.1.2009